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Politica e Sanità

22 Settembre 2017

Progetto cronicità in Veneto, Farmacieunite-Assofarm: si comincia con l'ipercolesterolemia


Il progetto con cui le farmacie private del Veneto aderenti a Farmacieunite e le farmacie pubbliche di Assofarm contribuiranno a migliorare l'aderenza delle terapie per le patologie croniche più diffuse, prenderà il via con l'ipercolesterolemia, che farà da apripista della nuova declinazione del ruolo delle farmacie di comunità, per poi proseguire con diabete, ipertensione e patologie respiratorie.

Questo il progetto in via di definizione in Veneto oggetto di un incontro svoltosi ieri a Padova voluto dalla Regione per approfondire il tema della farmacia dei servizi. È quanto fa sapere una nota del sindacato Farmacieunite in cui spiega che "la scelta di avviare il progetto partendo dall'ipercolesterolemia è nata in accordo con la stessa Regione, per la necessità, da un lato, di assicurare una sperimentazione idonea a consentire la valutazione di tutti i fronti di possibile integrazione della farmacia dei servizi con il Servizio sanitario regionale e, dall'altro, di costruire un sistema di metodo facilmente adattabile ad altre patologie croniche. Il protocollo sperimentale, ormai definito e pronto al via (la tempistica sarà come detto uno degli argomenti dell'incontro di oggi), prevede al momento di coinvolgere tutte le farmacie private del Veneto aderenti a Farmacieunite e le farmacie pubbliche di Assofarm, per un totale di circa 350 esercizi, situati in tutte le aziende sanitarie del Veneto, con la possibilità di estensione ad altre farmacie che vorranno aderire".

«Nell'ineludibile prospettiva dello sviluppo della primary care» spiega il presidente di Farmacieunite Franco Gariboldi Muschietti «la farmacia, presidio di salute territoriale per eccellenza, può recitare un ruolo decisivo nella gestione dei pazienti cronici, producendo non solo salute ma anche risparmi. Ed è in questa direzione che ci siamo appunto mossi in piena sintonia con Assofarm».

Una grande attenzione è riservata alla formazione dei farmacisti che saranno coinvolti nella sperimentazione e dovranno essere in possesso di una perfetta conoscenza dei contenuti e delle modalità della presa in carico dei pazienti dislipidemici, diabetici, ipertesi e con patologie respiratorie, al fine di monitorarne l'aderenza alla terapia e intervenire per ottimizzarla direttamente, in particolare con attività mirate di counselling specifico, o tramite l'indirizzamento al medico di medicina generale e allo specialista.

La sperimentazione, tra i suoi obiettivi, ha anche quello di mettere a punto un nuovo modello organizzativo basato sull'applicazione di tecnologie Ict nelle farmacie territoriali, sulla base di un'infrastruttura interoperabile tra le stesse farmacie e il Fascicolo sanitario elettronico regionale che permetta un'ottimale condivisione dei dati: «Stimiamo di migliorare del 20% l'aderenza terapeutica dei pazienti» afferma Muschietti, e precisa che il «raggiungimento del target farmaceutico può migliorare nel 15% circa dei casi esaminati». Il progetto Farmacieunite-Assofarm avrà le caratteristiche dello studio osservazionale e sarà condotto con la previsione di coinvolgere dagli 8 ai 12 pazienti per ciascuna farmacia, in questo modo, spiega Muschietti si garantisce «un'ampia base reale per verificare metodologie e risultati e definire così le strategie più efficaci per sviluppare il ruolo della farmacia nella primary care, in collaborazione con il Ssr e gli altri professionisti sanitari del territorio. A costo di rischiare di scivolare nella retorica, mi sento di dire che questo progetto rappresenta un'autentica svolta, quasi di natura ontologica, nella storia delle farmacie di comunità, che enfatizzano a tutti gli effetti, con contenuti alti e nuovi, il loro ruolo di presidi sanitari di riferimento del cittadino nella prossimità territoriale».

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