FITOTERAPIA

set152022

Proprietà biologiche e farmacologiche di Echinacea purpurea

Una recente review (Burlou-Nagy, C e coll.) fa il punto sulla E. purpurea. Tra le 9 specie sono solo tre quelle utilizzate a scopo terapeutico, la E. purpurea (L) Moench, la E. pallida (Nutt) Nutt e la E. angustifolia DC, e tra queste la E. purpurea è senza dubbio la più utilizzata (Lekar et al. 2013, Maggini 2017, Kaya et al. 2018). L'importanza in fitoterapia di Echinacea e in particolare della specie E. purpurea, è dimostrata dalla pubblicazione di 213 articoli scientifici selezionati dagli autori in base ai contenuti sulla composizione chimica e sui composti bioattivi di queste piante e sul loro effetto antiossidante, immunomodulante, antinfiammatorio, antimicrobico, antivirale e farmacologico, nonchè sugli effetti collaterali di tossicità.

Composti bioattivi di E. purpurea (L) Moench
I più importanti componenti di E. purpurea presenti in concentrazioni diverse nelle parti aeree e nelle radici della pianta, sono le alchilamidi (alcamidi), i polisaccaridi (pectine, arabinogalattani, inulina), le glicoproteine, i polifenoli tra cui i flavonoidi e l'acido caffeico e i suoi derivati quali l'acido cicorico, tartarico e clorogenico ed infine l'echinacoside solo in tracce in E. purpurea e, in quantità variabile nelle altre specie a seconda del compartimento della pianta. Inoltre, sono stati identificati idrocarburi, alcoli, esteri, chetoni e, in estratti esanici anche acido palmitico, stearico e linoleico. Oltre a questi composti e, indipendentemente dalle specie in tutti i tessuti delle piante sono stati identificati filloxantobiline (composti tetrapirrolici), acetaldeide e esanale, dimetilsolfuro, e monoterpeni ciclici come alfa-fellandrene, canfene, myrcene, alfa- e beta-pinene, ocimene terpinene e limonene. Questi ultimi sono generalmente più concentrati nelle parti aeree rispetto alle radici costituendo rispettivamente tra l'82 e il 91 % di stelo e fiori, il 46-58% del tessuto fogliare e il 6-21% delle radici.

Effetti biologici e farmacologici di E. purpurea (L) Moench
La maggior parte degli effetti biologici e farmacologici sono comuni a molti composti bioattivi.
Alchilamidi, polisaccaridi e glicoproteine, per esempio hanno un comune effetto immunomodulante e antinfiammatorio. L'interazione sinergica tra queste sostanze (fitocomplesso) aumenta l'immunità innata dell'organismo in maniera inversamente proporzionale alla condizione di base di un soggetto e rafforza la capacità del sistema immunitario di combattere le infezioni patogene attivando neutrofili, macrofagi, leucociti polimorfonucleati (PMN) e cellule killer (NK) ma anche la produzione di citochine [aumento del fattore di necrosi tumorale alfa (TNF- alfa), interleuchina 1 (IL-1) e interferone beta (IFN-beta)]. Le alchilamidi, in particolare sarebbero poi le principali responsabili dell'attività cannabinomimetica di Echinacea su due tipi specifici di recettori accoppiati a proteine G, vale a dire i recettori CB1 e CB2 con effetto su un'ampia gamma di attività fisiologiche nel sistema nervoso centrale e periferico, inclusa la regolazione e il controllo dei processi allergici o infiammatori. Anche l'attività antivirale, antimicrobica e antiossidante sono comuni a polisaccaridi, flavonoidi e derivati dell'acido caffeico. Recenti trials clinici supportano l'efficacia terapeutica di E. purpurea per la prevenzione dell'infezione da virus SARs-CoV sebbene ulteriori studi siano necessari. Ed è stato dimostrato come alchilamidi, polisaccaridi e derivati dell'acido caffeico presentino anche attività antitumorale mentre alchilamidi (echinalcamide - composto 1, isobutilamide dell'acido undeca-2Z-4E-diene-8,10-diinoico) e derivati dell'acido caffeico (echinacoside) siano efficaci nella prevenzione dell'osteoporosi nelle donne in menopausa.
I dati disponibili sugli effetti farmacologici su animali e sull'uomo, dei preparati a base di Echinacea mostrano come, generalmente quest'ultimi siano ben tollerati dall'organismo a fronte di pochi effetti collaterali minori come fenomeni di allergia che possono essere superati migliorando la conservazione a lungo termine dalla raccolta, al processamento della materia prima e alla commercializzazione dei preparati.

I numerosi studi sulla specie E. purpurea (L) Moench hanno quindi indicato che questa specie (insieme alle altre due specie commerciali), costituisce una importante fonte di sostanze fitochimiche adatte alla prevenzione e alla cura di numerose malattie ed ulteriori ricerche sulla comprensione dei meccanismi porterà allo sviluppo di nuovi prodotti fitoterapici.

Burlou-Nagy, C., Bãnicã, F., Jurca, T., Vicaș, L. G., Marian, E., Muresan, M. E., ... & Pallag, A. (2022). Echinacea purpurea (L.) Moench: Biological and Pharmacological Properties. A Review. Plants, 11(9), 1244.
Kaya, M., Merdivan, M., Tashakkori, P., Erdem, P., Anderson, J.L. Analysis of Echinacea flower volatile constituents by HS-SPMEGC/MS using laboratory-prepared and commercial SPME fibers. J. Essent. Oil Res. 2018, 31, 91-98.
Lekar', A.V., Borisenko, S.N., Filonova, O.V., Vetrova, E.V., Maksimenko, E.V., Borisenko, N.I., Minkin, V.I. Extraction of caftaric and cichoric acids from Echinacea purpurea L. in subcritical water. Russ. J. Phys. Chem. B 2013, 7, 968-975.
Maggini, V., De Leo, M., Mengoni, A., Gallo, E. R., Miceli, E., Reidel, R. V. B., ... & Bogani, P. (2017). Plant-endophytes interaction influences the secondary metabolism in Echinacea purpurea (L.) Moench: an in vitro model. Scientific reports, 7(1), 1-8.


Patrizia Bogani
Università di Firenze


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