lug62016
Protoporfiria eritropoietica, Aifa: impegno per garantire farmaco Scenesse in tempi brevi
«Aifa si impegna a fare il possibile per garantire ai pazienti affetti da questa patologia rara la disponibilità in tempi brevi del farmaco». A dichiararlo nell'incontro con i pazienti affetti da protoporfiria eritropoietica il presidente di Aifa
Mario Melazzini ribadendo, ai fini della rimborsabilità del farmaco da parte del Ssn - l'inclusione di Scenesse nelle liste della legge n. 648/1996 fino a dicembre 2016 e prendendo atto che l'Azienda si rifiuta di fornire il farmaco in 648 al prezzo finora applicato, chiedendo un prezzo da tre a quattro volte superiore e privando di conseguenza i pazienti del trattamento necessario per condurre una vita normale. «Assistiamo a un comportamento ostruzionistico incomprensibile da parte dell'Azienda, che non intende più rispettare il prezzo stabilito per l'erogazione ai sensi della Legge n. 648, pretendendo un prezzo da tre a quattro volte superiore. Ciò sta producendo una disomogeneità d'accesso a livello regionale che non può essere accettata, perché tutti pazienti hanno gli stessi diritti».
All'incontro avrebbe dovuto prendere parte anche Clinuvel, l'Azienda che produce il farmaco Scenesse, che, pur invitata, ha declinato. Erano invece presenti il Commissario Straordinario dell'Ifo di Roma,
Marta Branca, e
Luca Barbieri del Centro Porfirie dell'Istituto San Gallicano. L'Aifa ha precisato che l'iter per la classificazione e la negoziazione del farmaco è ancora in corso, con tempistiche estremamente rapide da parte di Aifa, ma potrebbe subire dei ritardi a causa della mancata presentazione del materiale educazionale da parte dell'azienda, necessario ai fini della pubblicazione del provvedimento relativo all'autorizzazione all'immissione in commercio e in regime di rimborsabilità a carico del Ssn.
«L'impegno di Aifa - ha affermato il Presidente Melazzini - è fare in modo che i pazienti di tutte le Regioni possano avere il farmaco in tempo utile. Se sarà necessario, siamo pronti a diffidare l'Azienda. L'Italia è uno tra i pochissimi paesi europei ad aver garantito fin dalla conclusione delle sperimentazioni cliniche, cioè dal 2010, un accesso costante al farmaco per tutti i pazienti, con rimborso completamente a carico dell'Ssn, e non possiamo permettere che i nostri pazienti vengano adesso penalizzati dal comportamento dell'Azienda».