lug312020
Puntura di meduse: rimedio galenico con gel al cloruro di alluminio
La pericolosità delle meduse è data dalle cellule urticanti che si trovano sui tentacoli e che possono provocare ustioni con bruciore. Il gel astringente al cloruro di alluminio lenisce il prurito ed evita il diffondersi delle tossine
Le
meduse sono dotate di tentacoli urticanti a scopo difensivo e predatorio. Infatti, è proprio grazie a questi che riescono a catturare piccole prede, come plancton, o a difendersi dai loro predatori come cetacei e tartarughe. La pericolosità di questi organismi è data dalle cellule urticanti che si trovano sui tentacoli e che possono provocare ustioni con bruciore. Generalmente le meduse non rappresentano un grave pericolo per l'uomo, tuttavia, nei mari tropicali australiani esistono specie molto temibili, come la vespa di mare, Chironex fleckeri, il cui veleno può essere fatale anche per l'uomo.
Nessuna specie pericolosa nel Mediterraneo
Nei nostri mari, per fortuna, non si conoscono specie così pericolose, ma sicuramente il contatto con il tentacolo di una medusa può lasciare degli spiacevoli strascichi. Il veleno delle meduse è composto, tra gli altri componenti, di metalloproteinasi che sono tra le cause della risposta infiammatoria del tessuto colpito. Proprio per questo, alcuni studiosi si sono soffermati sulla ricerca di inibitori dell'attività di questi enzimi. Tra le sostanze più promettenti, la tetraciclina. Utilizzata in uno studio apparso su Plosone nel 2013, si è vista in grado di ridurre e prevenire la tossicità indotta dalla specie Nemopilema nomurai in test in vitro ed in vivo. Lo studio di questi rimedi è volto a ridurre il rischio di dermonecrosi che si può verificare a seguito dell'incontro con specie particolarmente urticanti di medusa. In ambito più pratico, tra le cose che possiamo suggerire secondo quanto indicato dal dott.
Enzo Berardesca (direttore Unità operativa di Dermatologia clinica all'Istituto dermatologico San Gallicano di Roma) ci sono: mantenere la calma e raggiungere la riva o uscire dall'acqua, lavare la parte con acqua di mare cercando di rimuovere eventuali filamenti residui con qualcosa di rigido (tessera di plastica) eventualmente applicare gel astringente al cloruro di alluminio.
Gel astringente al cloruro di alluminio
Questo gel, che per queste situazioni deve avere una concentrazione minima del 5%, ha un effetto astringente che lenisce il prurito ed evita il diffondersi delle tossine. Questo sale di alluminio viene utilizzato anche nel trattamento dell'iperidrosi, specie se plantare, con concentrazioni che variano dal 12,5 al 30% senza particolari effetti collaterali, il che lascia in questo campo ampio spazio di manovra al terapeuta. Nel trattamento dell'iperidrosi del palmo delle mani o dei pieni si preferisce la soluzione alcolica (20% di cloruro di alluminio). L'irritazione successiva all'applicazione di una soluzione o gel a base di cloruro di alluminio è dovuto alla formazione di idrossicloruro e acido cloridrico che si ha in presenza di acqua. Ragion per cui si consiglia di applicare il prodotto dopo adeguata asciugatura della parte da trattare.
Esempio formulativo
Per ridurre l'incidenza di questo effetto collaterale, la soluzione alcoolica al 20% viene applicata inizialmente anche per due giorni successivi e poi due volte la settimana. Il sale è molto solubile in acqua (1:1) e in alcool (1:4) ed è anche solubile in glicerina.
Esempio formulativo: Materiali: becher, bilancia, piastra riscaldante
Alluminio cloruro 15%
Idrossietilcellulosa 2%
Acqua preservata qb a 100ml.
Portata all'ebollizione una quantità in sicuro eccesso di acqua depurata vi si scioglie una miscela di nipagine allo 0,1%. Successivamente, presa una parte in sicuro difetto ancora calda, di acqua vi si versa a pioggia l'idrossietilcellulosa e quindi si continua a mescolare fino ad avvenuta gelificazione. In una parte dell'acqua restante, solubilizzare l'alluminio cloruro quindi unire al gel.
Alluminio cloruro 20%
Alcool qb a 100ml.
Solubilizzare l'allumino cloruro in alcool sotto costante agitazione. Come di norma, l'allestimento di tali preparati nel laboratorio galenico è successivo alla mancanza di reperibilità di prodotti industriali. Concludiamo con le ultime raccomandazioni: se subentrano complicazioni come reazioni cutanee diffuse, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, nausea, vomito, ovvero l'inizio di uno shock anafilattico, chiamare subito il 118 o recarsi al pronto soccorso. Infine, la parte colpita può passare da rossa ad iperpigmentata. È bene applicare una crema con filtro solare 50+ fino a completa guarigione per evitare che tale iperpigmentazione rimanga nel tempo.
Luca Guizzon - Farmacista clinico territoriale, esperto in fitoterapia, farmacia campedello, Vicenza
Fonti
Acad Emerg Med. 2003 Jun;10(6):688-90.
J Dtsch Dermatol Ges. 2012 Feb;10(2):115-9. Doi: 10.1111/j.1610-0387.2011.07750.x.
PLos One. 2013;8(3): e57658. Doi: 10.1371/journal.pone.0057658.