apr172014
Quando la forma (farmaceutica) conta quanto la sostanza
Triturare le compresse difficili da deglutire, aprire le capsule e miscelarne il contenuto nei cibi, non capire come si calcola la dose di uno sciroppo in base al peso, dimenticarsi il cerotto transdermico attaccato al braccio. Le formulazioni farmaceutiche e la farmacovigilanza sono legate da un filo invisibile che per tante ragioni, alcune banali, si ingarbuglia allontanando l'obiettivo di un impiego sicuro e efficace di un farmaco, dando luogo a errori ed eventi avversi prevenibili. In un articolo pubblicato nel mese di aprile, la rivista francese Prescrire ha analizzato le segnalazioni e i rischi, a volte gravi, riconducibili alle difficoltà nel gestire correttamente l'assunzione e i dosaggi dei farmaci. L'alterazione volontaria da parte del paziente della forma farmaceutica originale interferisce, per esempio, con l'assorbimento del principio attivo, un evento non trascurabile in caso di farmaci a basso indice terapeutico, quando il margine di sicurezza tra dose efficace e dose tossica è ridotto. Il rischio di sovradosaggio si può verificare anche con il deterioramento di formulazioni a lento rilascio, mentre la frantumazione della compressa o l'apertura della capsula determinano in certi casi l'effetto opposto (sottodosaggio) o, peggio, ulcerazioni del cavo orale fino a perforazioni dell'intestino quando viene distrutto il film gastroprotettivo che circonda il medicinale. Da non sottovalutare anche l'effetto cancerogeno e teratogeno di alcune sostanze liberate dalle formulazioni non originali, potenzialmente pericolose anche per le persone incaricate di somministrare la terapia a un parente o a un paziente. La rivista segnala, infine, i rischi d'errore legati ai dispositivi per il calcolo delle dosi di formulazioni liquide, come gli sciroppi, indicati in età pediatrica e per gli adulti con difficoltà di deglutizione. Può capitare che i dispositivi per il calcolo della dose siano imprecisi, altre volte le gradazioni riportate sul contenitore sono inadatte alla prescrizione (millilitri al posto di milligrammi) o ancora si adoperino strumenti imprecisi come cucchiai e tazzine. Da maggio 2005 l'Agenzia di sicurezza per i farmaci francese ha raccolto 109 segnalazioni di errori legati al dosaggio di forme liquide, di cui il 37% ha determinato un effetto avverso risultato grave nella metà dei casi. Quasi la totalità dei soggetti coinvolti erano bambini.
Perché interessa il farmacista: aiutare i pazienti ad assumere correttamente i farmaci, informare sulle modalità di conservazione delle confezioni e di impiego dei dosatori è un ruolo cardine della professione.
Marvi Tonus