nov222011
Quattro pillole per evitare gravidanze indesiderate
Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto di approvazione della contraccezione di emergenza a distanza di cinque giorni dal rapporto a rischio di gravidanza, sale a quattro il numero di farmaci con azione anticoncezionale o abortiva disponibili in Italia. La pillola abortiva Ru486, o mifepristone, è in commercio dall'aprile 2010 ed è in grado di interrompere la gravidanza già iniziata con l'attecchimento dell'ovulo fecondato. L'aborto farmacologico prevede l'assunzione di due farmaci, mifepristone in combinazione con prostaglandina, e può essere eseguito entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane. Per la contraccezione postcoitale ci sono due diversi tipi di pillole. La cosiddetta pillola del giorno dopo è il levonorgestrel che agisce bloccando l'ovulazione e impedisce l'eventuale annidamento nell'utero dell'uovo che potrebbe essere fecondato. Approvato dal ministero della Sanità nel 2000, levonorgestrel può essere assunto entro 72 ore dal rapporto a rischio. L’altra pillola è quella più recente, in commercio da pochi giorni in Italia che va assunta entro 120 ore (5 giorni) da un rapporto a rischio. Il farmaco è inserito in fascia C e la sua prescrizione del medicinale è subordinata alla presentazione di un test di gravidanza negativo. Per ultima, ma la prima a essere approvata, è la tradizionale pillola anticoncezionale: arrivò in Italia nel 1964, ma poteva essere venduta solo come regolatore del ciclo mestruale e solo alle donne sposate. Solo dal 10 marzo del 1971 verrà venduta ufficialmente come contraccettivo, grazie a una sentenza della Corte Costituzionale che abroga l'articolo del codice penale che vietava la propaganda e l'utilizzo di qualsiasi mezzo contraccettivo.