feb32012
Quorum e orari: spazi per trattare, ma il governo vuole 5mila nuove sedi
Sul quorum si può discutere. E anche sul fondo di solidarietà, per il quale già si stanno valutando modifiche di sostanza. Ma quello che non è trattabile è l’obiettivo di fondo dell’articolo 11: aprire cinquemila nuove farmacie. In sintesi, questo è quanto il ministro della Salute, Renato Balduzzi (foto), ha detto mercoledì sera ai vertici di Federfarma nell’incontro organizzato in extremis per scongiurare lo sciopero delle farmacie. Uno scambio di vedute che non ha colmato tutte le distanze ma ha lasciato intravvedere spazi di trattativa. Anzi, in alcuni casi si sono registrate convergenze significative. Sul fondo di solidarietà, per esempio, il Ministro non ha avuto difficoltà a riconoscere che dev’essere innanzitutto il Ssn a sostenere le farmacie dei piccoli comuni, attraverso agevolazioni e sgravi vari. È implicito che la misura richiederà una trattativa con le Regioni, ma per le farmacie urbane si attenua il peso del decreto. Discorso analogo per il comma sulla dotazione minima di personale: il tema rimane in agenda ma dovrà essere affrontato al tavolo dove si rinnoverà la Convenzione, non in un provvedimento legislativo.
Sul quorum, invece, è confermato che la partita si gioca solo sui numeri: che si fissi a tremila o 3.200, come ha ventilato Balduzzi, o a 3.500, come preferirebbe Federfarma, al governo interessano solo i totali e l’obiettivo è l’apertura di cinquemila nuove sedi. Cinquemila in tutto, cioè comprese le 1.900 vacanti che oggi avanzano dai concorsi e quelle “in deroga” del comma 3: stazioni, aeroporti, centri commerciali e via di seguito. Guerra di cifre all’orizzonte, dunque, perché Federfarma stima che dalle deroghe spunteranno circa mille farmacie, per altre fonti invece sarà già tanto se si arriverà a 500.
Si vedrà. Intanto Federfarma può dire di aver portato a casa altre due “aperture”: primo, la scadenza dei sei mesi per il passaggio di proprietà agli eredi potrebbe essere rivisto; secondo, la controproposta del sindacato alla liberalizzazione degli orari (aperture senza tetti solo dalle 8 alle 20, per tutelare le farmacie in servizio notturno) ha destato l’interesse del Ministro. E poi devono ancora arrivare le osservazioni sul decreto dei governi regionali, che potrebbero rimettere in gioco (magari a favore dei titolari) altre misure. Secondo round la prossima settimana, quando Federfarma farà avere a Ministero e commissione Industria (incontrata ieri anziché oggi) le proprie stime sulle nuove aperture.