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13 Gennaio 2021

Recovery plan, ok del Consiglio dei ministri. Ora la parola al Parlamento. Circa 20 miliardi alla sanità


Rafforzamento del sistema ospedaliero, sostegno al settore della ricerca, forte investimento su telemedicina e assistenza di prossimità e oltre 2500 Case della salute. I punti per la sanità del Recovery plan

Rafforzamento del sistema ospedaliero e del personale sanitario adeguatamente formato; impulso alla sanità digitale per integrare processi di cura e assistenza; sostegno al settore della ricerca; forte investimento su telemedicina e assistenza di prossimità; oltre 2500 Case della salute (Case della comunità). Questi sono, a grandi linee, gli investimenti dedicati al comparto sanitario nazionale che emergono dal "Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)" approvato nella notte di ieri dal Consiglio dei ministri. 19,7 miliardi di investimenti (18 dei quali vengono dal Recovery Fund e 1,72 dal fondo React Eu, il piano Ue già esistente per la lotta alla pandemia) saranno destinati al settore sanità, 5,28 dei quali per progetti già in essere. In totale sono circa 222 miliardi di euro le risorse allocate per il Paese, che diventano in tutto 310 miliardi se si considerano anche risorse nostre già stanziate e altri fondi Ue (196,5 provenienti dal Recovery Plan europeo,). La proposta ora sarà inviata alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni.

Capitolo Salute del Pnrr

Il Pnrr, oltre ai196,5 miliardi previsti per l'Italia dalRecovery and Resilience Facility, prevede 13,5 miliardi di React-EU e 1,2 miliardi del Just Transition Fund. Sei saranno le macro aree (missioni) di investimento previste: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (46,18 miliardi); 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica (68,90 miliardi); 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,98 miliardi); 4. Istruzione e ricerca (28,49 miliardi); 5. Inclusione e coesione (27,62 miliardi); 6. Salute (19,72 miliardi). 48 saranno le linee di intervento all'interno delle varie missioni. Il primo 70% degli importi del Recovery Fund dovrebbe arrivare entro il 2022. Ancora controverso ed in discussione l'uso del "Mes salute", oggetto del contendere in queste ore fra le varie anime all'interno del governo.
L'ultimo capitolo del Pnrr riguarda, appunto, il settore "salute", che ha visto raddoppiare i fondi già precedentemente destinati nelle prime bozze del piano, arrivando alla cifra definitiva di 19,7 miliardi di euro. Due saranno le aree in cui si concentreranno gli investimenti. La prima: "Assistenza di prossimità e telemedicina" (7,9 miliardi) che mira "a potenziare e riorientare il Ssn verso un modello incentrato sui territori e sulle reti di assistenza socio-sanitaria; a superare la frammentazione e il divario strutturale tra i diversi sistemi sanitari regionali garantendo omogeneità nell'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza; a potenziare la prevenzione e l'assistenza territoriale, migliorando la capacità di integrare servizi ospedalieri, servizi sanitari locali e servizi sociali". La seconda:" Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell'assistenza sanitaria" (11,8 miliardi) finalizzata all'ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Ssn.

Investimento su digitalizzazione e tecnologia

La voce più importante del piano di investimento per il segmento della salute tratta l'ammodernamento tecnologico e digitale "in riferimento alle attrezzature di alta tecnologia e ad altri interventi orientati alla digitalizzazione delle strutture sanitarie" (circa 4,73 miliardi di euro di nuovi investimenti sui 10 totali che comprendono fondi già stanziati) e sarà orientato ad ammodernare gli asset tecnologici in dotazione presso le strutture ospedaliere e digitalizzare tutti i processi clinico-assistenziali ospedalieri. Per le altre voci di investimento è stato evidenziato l'ammodernamento strutturale degli ospedali (in tutto 5,60 miliardi, compresi i vecchi stanziamenti), passando per la ricerca scientifica, approccio globale alla salute, risposta alle pandemie, ambiente e formazione del personale sanitario.

Medicina di prossimità

Altro capitolo importante i 7,9 miliardi per la medicina di prossimità, fra cui spicca la novità delle 2564 case della comunità (le vecchie "case della salute"), con all'interno medici convenzionati per la presa in carico globale della persona, una ogni 24500 abitanti. Sarà avviato il nuovo progetto all'assistenza domiciliare nell'ambito di prevedere "la casa come primo luogo di cura" per assistere a domicilio altri 500 mila over 60. Altro obiettivo importante quello di realizzare e/o adeguare 1 ospedale di comunità ogni 80.000 abitanti - 753 ospedali - entro il 2026. Altre voci da sottolineare, 1 miliardo di investimento sul fascicolo sanitario elettronico e 575 centrali di telemedicina alle quali afferirebbero 51.750 medici e altri professionisti.

Cristoforo Zervos

TAG: SANITà , RISORSE PER LA SANITà, COVID-19, RECOVERY PLAN

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