Politica e Sanità
09 Giugno 2017La "sortita" del Garante della Privacy sulla consegna dei referti effettuabile solo nelle farmacie è poco comprensibile, non spiega le motivazioni né quale sia la differenza se un referto medico venga consegnato in farmacia o in parafarmacia da un farmacista e in contrasto con quanto già indicato dall'Antitrust. Questo il commento del Movimento nazionale dei liberi farmacisti su quanto affermato da Antonello Soro nella Relazione annuale sull'attività condotta dall'authority nel 2016, presentata nei giorni scorsi alla Camera.
«Che in Italia la tutela alla privacy sia la "foglia di fico" ove nascondere tutto tranne proprio i diritti alla riservatezza è testimoniato dalla pratica quotidiana di ognuno di noi» sottolinea Mnlf in una nota «siamo tempestati da decine di telefonate giornaliere, tracciati nel web in ogni ricerca e poi configurati nella pubblicità che appare nei nostri PC, seguiti ed osservati in ogni scelta che abbia un risvolto commerciale. Non ultima la questione del telemarketing nel Ddl concorrenza ove non ha certo "brillato" per protagonismo proprio il Garante della Privacy». Dunque, osserva Mnlf, «con tutti i "buchi" sulla privacy che si hanno in Italia, l'interventismo del Garante sulla consegna dei referti in parafarmacia desta più di un sospetto. Interventismo, tra l'altro, non giustificato perché in parafarmacia come in farmacia la consegna avviene tramite un farmacista, anzi spesso in farmacia non è un laureato a svolgere questa funzione». E prosegue: «Forse "qualcuno" ha chiamato il Garante perché si esprimesse su un tema che poggia su leggi stimolate di concerto tra Ministero della Sanità e corporazione dei titolari di farmacia? Non sappiamo e poco importa, quello che importa è che a rimetterci saranno i cittadini, privati della diffusione di un servizio, quello delle prenotazioni di visite ed analisi anche in parafarmacia che poi è il vero obiettivo che si voleva colpire dopo quanto affermato chiaramente dall'Antitrust che le permetteva». Secondo Mnlf, «il pronunciamento del Garante non sposta di un millimetro il diritto delle parafarmacie, sancito dall'Antitrust, di fornire il servizio Cup». (SZ)
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