apr92015
Regioni, da ulteriori tagli meno prestazioni. Verso definizione intesa su Stabilità
Che si parli ancora di nuovi tagli - con Def e piano riforme domani al consiglio dei ministri - è «paradossale», mentre ora, dopo il mancato aumento del fondo sanitario nazionale, ci sarebbe bisogno di «garanzie di segno opposto» e ogni ulteriore manovra non farebbe che tradursi in una riduzione delle prestazioni ai cittadini. A esprimere preoccupazione è
Sergio Chiamparino, presidente della conferenza delle regioni, in un'intervista a Repubblica di ieri, mentre sembra sempre più definito il lavoro tra Governo e regioni, in vista della conferenza straordinaria Stato-Regioni, che potrebbe dare l'ok, entro il 16, al provvedimento su come e dove declinare i tagli previsti dalla legge di Stabilità. D'altra parte, lo aveva già detto e lo ribadisce ancora Chiamparino: i tagli possono valere sul 2015 ma per l'anno prossimo se non «impossibile sicuramente non è una cosa semplice», mentre «credo che ci siano amministrazioni centrali dello Stato che potrebbero forse contribuire maggiormente alla riduzione delle spese. Credo che ci dovremo incontrare tutti insieme». Intanto sembra sempre più chiaro il dettaglio delle misure relative ai tagli della Stabilità e, da quanto circolato finora, un grosso contributo potrebbe arrivare dalla ricontrattualizzazione degli acquisti per beni e servizi e dispositivi, da cui ci si attende circa 1,4 miliardi di euro, mentre un altro capitolo sarà l'appropriatezza, quantificata in poco meno di 200 milioni, che potrebbe arrivare da una stretta a specialistica ambulatoriale e ricoveri. Sulla farmaceutica la stima è che dalla riduzione del livello di finanziamento, a parità di tetti per ospedale e territorio, l'impatto sulla spesa potrebbe essere di 350 milioni, con l'eventuale sfondamento che rimarrebbe a carico della filiera (per la spesa territoriale) e di quest'ultima e delle regioni (per la spesa farmaceutica ospedaliera). Entro questo capitolo, dalla revisione anticipata del prontuario sono attesi in un anno circa 400 milioni di euro, quindi, per il 2015, circa 200 milioni. Poi ci potrebbe essere anche la rinegoziazione dei prezzi dei farmaci biotecnologici a brevetto scaduto da cui si pensa arrivino 35 milioni di risparmi per il 2015. Mentre non è quantificabile l'impatto della disciplina della revisione dei prezzi di medicinali soggetti a procedure di rimborsabilità condizionata e della applicazione dell'art. 10 della legge Balduzzi sulle categorie omogenee. Risparmi anche dagli standard ospedalieri di circa 78 milioni di euro.
Francesca Giani