set42012
Ricerca: gonartrosi trova sostegno attivo in farmacia
Uno studio multidisciplinare, randomizzato e controllato, ha rilevato che il farmacista può giocare un ruolo importante nell’identificazione dei casi di artrosi al ginocchio, sfuggiti alla diagnosi medica e favorire anche il miglioramento della qualità delle cure. Si tratta di una ricerca canadese, pubblicata su Arthritis care & research, la rivista dell’American college of rheumatology, che ha coinvolto 14 farmacie per testare la strategia di intervento e altre 18, come controllo, che offrivano un approccio standard. Ad almeno due farmacisti per ogni postazione è stato chiesto di identificare e contattare soggetti dai 50 anni in su, che avevano avuto dolore o rigidità al ginocchio per parecchi giorni nell’ultimo mese e difficoltà a svolgere attività a causa del disturbo, con un indice di massa corporea superiore a 25 kg/m2, e che non avevano svolto programmi di esercizi nell’ultimo semestre. Nel gruppo di controllo sono stati inclusi 66 pazienti che hanno ricevuto un opuscolo didattico sulla loro condizione, mentre i 73 pazienti del gruppo di intervento hanno ricevuto un consulto personale, materiale educativo, una panoramica sui farmaci e il rinvio a un fisioterapista per gli esercizi da eseguire. In questo secondo gruppo la qualità di cura dell’artrosi è stata significativamente più alta: a tre mesi e sei mesi c’è stato un miglioramento significativamente maggiore nel dolore generale e nei punteggi della funzionalità rispetto al controllo. «I risultati» afferma Carlo Marra, a capo della ricerca e docente di Scienze di scienze farmaceutiche presso la University of British Columbia «suggeriscono che i farmacisti possano effettivamente avviare interventi che colmino le lacune nella cura del paziente con artrosi. Con l'aumento dei casi, una strategia collaborativa e multidisciplinare rappresenta un nuovo approccio per prevenire e trattare la patologia».
Arthritis Care Res (Hoboken). 2012 Aug 28. [Epub ahead of print]