Politica e Sanità
23 Gennaio 2019Se l'obbligo di partire operativamente con la ricetta elettronica veterinaria dipende dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Decreto ministeriale, che contiene le specifiche tecniche, perché questo avvenga potrebbe volerci ancora un po' di tempo, settimane se non mesi. Questo sarebbe stato uno dei contenuti, come riferiscono alcune fonti interne alla filiera e come ribadito anche in una circolare di Federfarma, di un incontro, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di Ministero, farmacie, distributori e le sigle dei medici veterinari, che si è tenuto settimana scorsa e che ha passato in rassegna le problematiche sul tappeto.
Come si sa, la ricetta veterinaria elettronica era già partita in alcune Regioni a titolo volontario, con progetti che hanno investito in modo particolare farmaci per animali da reddito, e con il primo gennaio sarebbe dovuta diventare canale esclusivo di prescrizione su tutto il territorio. Per essere operativa, tuttavia, la Rev necessita di un ultimo passaggio: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale, che era già stato anticipato, in maniera informale, sul sito del dicastero della Salute. Una pubblicazione che potrebbe non avvenire nel breve e anzi potrebbero volerci anche due o tre mesi.
Il messaggio era già stato dato in occasione dell'incontro di dicembre tra tecnici del ministero, rappresentanti di filiera e medici veterinari e, a quanto emerge, è stato ribadito anche nell'appuntamento di metà gennaio. Alla base ci sarebbero una serie di difficoltà tecniche nonché di nodi aperti su cui il Ministero (ma anche le varie rappresentanze) starebbe lavorando. Tra queste, come riporta la circolare, «la mancata assegnazione di credenziali per l'accesso al sistema sia ai veterinari (al momento, secondo il Ministero, meno del 50 % degli iscritti all'Ordine possiede le credenziali), sia ai soggetti abilitati alla vendita al dettaglio (il Ministero ha fornito un dato di circa il 50 % di farmacie, parafarmacie e grossisti già in possesso delle credenziali per l'accesso al sistema)». Sulla tempistica, comunque, la circolare osserva che pende «la presentazione di un emendamento da parte dei relatori al DL "Semplificazioni", che», se procedesse nel suo iter, «porterebbe, probabilmente, a una decisa accelerazione della pubblicazione in Gazzetta del Decreto ministeriale».
Per quanto riguarda i nodi aperti, c'è ancora attesa sul quesito sottoposto al Ministero riguardante i tempi di conservazione della documentazione delle prescrizioni veterinarie di medicinali stupefacenti, «per i quali deve essere utilizzata esclusivamente la ricetta cartacea. In via prudenziale, si suggerisce di seguire il termine, più lungo, previsto dalla disciplina in materia di medicinali veterinari, vale a dire cinque anni per la ricetta in triplice copia e sei mesi per la ricetta non ripetibile». Mentre in riferimento alle modalità di utilizzo di una ricetta ripetibile «sono state confermate le norme vigenti che possono essere suddivise in due tipologie: prescrizione di un'unica confezione; prescrizione di due o più confezioni. Nel primo caso di ricetta ripetibile contenente un'unica confezione, il sistema permetterà alle farmacie l'erogazione di non più di 5 confezioni. Al contrario, nel secondo caso ovvero ricetta ripetibile contenente più di una confezione, la ricetta viene bloccata dal sistema nel momento in cui vengono erogate tutte le confezioni prescritte».
Francesca Giani
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