feb162019
Rinnovo Ccnl, sigle dei dipendenti: procedere spediti ma permessi e più diritti sono punti fermi
Se la necessità, dopo sei anni di mancato rinnovo, è quella di lavorare per arrivare a una definizione del Contratto nazionale dei dipendenti di farmacia, va tenuta ferma, tuttavia, la posizione in riferimento al numero e alla fruizione dei permessi, alla gestione delle flessibilità in tema di orario e organizzazione del lavoro, alla valorizzazione, anche economica della professionalità, e a un consolidamento dei diritti.
Questa la posizione che emerge all'indomani del coordinamento nazionale unitario dei rappresentanti delle sigle sindacali confederali - Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - che si occupano del rinnovo del contratto delle farmacie private. L'incontro intra sindacale, in cui è stato illustrato lo stato della trattativa e tracciata la linea dei prossimi appuntamenti del tavolo con la parte datoriale, si è tenuto l'11 ed è stato preparatorio per il confronto di lunedì con Federfarma. «Il coordinamento», si legge nella nota congiunta, «ha ribadito la necessità di lavorare per arrivare alla definizione del Ccnl, tenendo ferma, però, la posizione in riferimento al numero e la fruizione dei permessi, nonché alla gestione delle flessibilità in tema di orario e organizzazione del lavoro. Il coordinamento ha inoltre ribadito la necessità di avere un rinnovo che valorizzi, anche da un punto di vista economico, la professionalità di tutti gli addetti; consolidi i diritti anche per mezzo di strumenti di welfare contrattuale; tenga conto delle dinamiche di contesto e del tempo trascorso dall'ultimo rinnovo».
Tra le decisioni prese, anche quella di mettere in campo iniziative per sostenere il rinnovo del contratto: «È stata infatti condivisa la proposta delle strutture nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs di organizzare, in tempi compatibili anche per sostenere il tavolo contrattuale, una iniziativa pubblica sul valore del lavoro e del servizio in farmacia, coinvolgendo i lavoratori e le lavoratrici, le associazioni professionali del settore, i cittadini e le istituzioni competenti».
Francesca Giani