dic32015
Salute su internet, Assosalute: 5 regole per difendersi dalle bufale
Oltre il 50% degli italiani cerca informazioni relative alla salute sul web e il 74% ritiene la rete un punto di riferimento utile da consultare, dopo il proprio medico, un vero e proprio fenomeno di "Social Health", in crescita esponenziale che offre opportunità ma anche rischi da cui è bene tutelarsi con semplici regole. È quanto sostenuto da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) in una conferenza stampa svoltasi a Milano, durante la quale sono state presentate le 5 regole per «distinguere un'informazione valida dalle cosiddette bufale». Cinque semplici regole da tenere a mente per difendersi dalle bufale online. Diffidare dalle soluzioni troppo semplici per problemi complessi: i miracoli in fatto di salute non esistono. Verificare la fonte delle informazioni: Chi parla? C'è piena trasparenza? Controllare se le informazioni riportate fanno riferimento all'opinione di un esperto o di un ente istituzionale o scientifico accreditato. Cercare conferme da più fonti ma diffidare delle informazioni copia e incolla. Non fidarsi del passaparola tramite i social network, ma chiedere sempre un parere al proprio medico o al farmacista di fiducia. «La rete e i social media rappresentano una grande opportunità per diffondere informazioni corrette e attendibili su temi riguardanti la salute, ma non sempre il bisogno di informazione delle persone è accompagnato da una corretta conoscenza di questi temi» ha dichiarato
Agnès Regnault, Presidente dell'associazione «Il ruolo di Assosalute, come Associazione e attraverso il progetto Semplicemente Salute, è quello di parlare alle persone e non più ai consumatori, offrendo strumenti e contenuti certi, verificabili sostenuti da esperti del settore». E attraverso l'attività online e "social" Assosalute, ha detto Regnault, ha «raggiunto oltre 165mila persone che hanno visitato il sito e 63,000 tramite Facebook a dimostrazione di come la rete offra una straordinaria opportunità per fare cultura sanitaria ed aiutare i cittadini a gestire in modo autonomo i piccoli disturbi di salute».
S.Z.