mar132013
Sardegna, farmaci a domicilio: progetto privato torna a far discutere
Il progetto di domiciliazione del farmaco denominato doFar da tempo in discussione in Sardegna, sembrerebbe di nuovo sulla rampa di lancio. Almeno questo sostiene Cinzia Masia, amministratore delegato della Gold Solution srl, società cagliaritana che l’ha progettato. «Il nostro obiettivo era trovare un accordo con Federfarma, ma per ora è stato impossibile» sottolinea. Ma in che cosa consiste Dofar? Si tratta di un servizio di richiamo delle ricette ripetibili con eventuale recapito a domicilio dei farmaci prescritti. «Un aiuto alle persone fragili in terapia cronica o in multiterapia basato su un software “web-based” e su un help desk telefonico che semplificano e automatizzano la ripetizione delle ricette, più alcuni servizi a moduli integrabili» spiega Masia. Le perplessità di Federfarma riguardano sia i costi del servizio per il paziente e per la farmacia sia il rischio di mancata fidelizzazione dei pazienti stessi. Rischi non condivisi da Masia che sottolinea come un progetto di questo tipo «dovrebbe essere controllato dalle farmacie stesse che ne trarrebbero sicuri vantaggi anche in termini di programmazione». Alla luce di queste riflessioni, perciò, con o senza la condivisione dei titolari il progetto partirà, sottolinea l’ad di Gold Solution srl.
Dal canto suo ribadisce un fermo no Giorgio Congiu, presidente di Federfarma Sardegna che rilancia invece con un progetto analogo curato dalle farmacie stesse. «Stiamo per partire con un’iniziativa di consegna domiciliare dei farmaci fatta direttamente dai farmacisti. Un’attività dalla forte valenza sociale con la quale sarà, per esempio, possibile verificare gli armadietti dei pazienti anziani per monitorare che farmaci ci sono. Un progetto» sottolinea Congiu «a titolo gratuito». E sono proprio la valenza sociale e i costi a lasciare i titolari perplessi sul progetto doFar. «Preferiamo essere autonomi e proporre un’iniziativa gratuita, onde evitare rischi speculativi. Il progetto doFar prevede un costo di 1500 euro per farmacia e uno oscillante dai 6 ai 12 euro per i pazienti. Costi inaccettabili in tempi di crisi. Lo spirito di un’iniziativa del genere deve essere un altro» conclude il rappresentante dei titolari sardo.
Marco Malagutti