Sanità

giu32014

Sardegna, progetto per integrare farmacia in rete diabetologica

diabete glucometro

Acquisizione del paziente con diabete e controllo sul diabete di tipo II attraverso l’analisi dell’emoglobina glicosilata, con un collegamento diretto al centro di diabetologia, che invia il feedback in farmacia o al paziente. È questo al centro di un progetto di massima che Federfarma Sardegna ha presentato alla Regione e che vede le farmacie diventare un importante ganglio di monitoraggio e prevenzione sul diabete, in integrazione e collaborazione con la rete già esistente per la gestione della patologia e con i medici di medicina generale. «Si tratta di una proposta di massima ancora da sviluppare, in attesa di essere convocati dalla Regione per l’apertura di un tavolo» spiega Giorgio Congiu, presidente Federfarma regionale. «La premessa è che il diabete in Sardegna ha un’incidenza che è tra le più alte d’Italia. Nell’ottica della farmacia dei servizi vogliamo proporci come punto di riferimento sul territorio in collegamento e in piena collaborazione con i medici di medicina generale e con la rete dei centri di diabetologia. L’idea è di sviluppare in farmacia l’acquisizione del paziente con diabete e di effettuare i controlli sulla patologia, in particolare sul diabete di tipo II, attraverso l’analisi in farmacia dell’emoglobina glicosilata. Mediante una piattaforma, che è ancora allo studio, ci sarebbe un trasferimento dei dati al centro di diabetologia che inoltrerebbe alla farmacia o direttamente al paziente il referto con il feedback, indicando se continuare nella terapia o se presentarsi al centro di diabetologia». Una sorta di servizio di telemedicina, che «abbiamo già sperimentato con i centri Tao e abbiamo visto che funziona». Tra i vantaggi del progetto, «il paziente non spreca tempo, perché non deve recarsi per il controllo al centro di diabetologia, e ci sarebbe un risparmio di risorse tra medici di medicina generale e centri di diabetologia che potrebbero essere riallocate su altri servizi». In generale, «è un progetto ambizioso, che necessita un’implementazione della strumentazione a disposizione delle farmacie e formazione del personale coinvolto e del paziente. Ma abbiamo pensato a una modalità di autofinanziamento: abbiamo chiesto che fosse reinvestito nel sistema della diabetologia quanto deriva dalla riduzione dei costi delle striscette di autoanalisi a domicilio - legata ai dettami della spending review. Altri risparmi sono attesi dall’utilizzo del sistema webcare» che permette, tra le altre cose, di monitorare il ritiro dei dispositivi sanitari da parte del paziente «e che, come ha dimostrato l’esperienza in altre regioni, può portare un risparmio dal 12 al 15%». La Sardegna d’altra parte, «godendo di autonomia impositiva stanzia per la sanità fondi propri e non è compresa nei finanziamenti destinati anche alla farmacia dei servizi previsti dell’accordo Stato-Regioni di febbraio». Nel progetto, anche il sostegno alle piccole farmacie: «Abbiamo chiesto di permettere anche a farmacie che hanno meno pazienti di partecipare all’iniziativa, per garantire, proprio dove c’è più bisogno, il servizio alla collettività, grazie a finanziamenti, per le apparecchiature, di Federfarma, o magari anche con il contributo della distribuzione intermedia o attraverso fondi regionali».

Francesca Giani


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