lug22013
Schermi solari in aumento tra gli inquinanti delle acque
I filtri chimici ultravioletti (Uv) inclusi nelle formulazioni di schermi solari, come il benzofenone, la canfora 4-metilbenzilidene, il biossido di titanio e l’ossido di zinco sono stati ritrovati nelle acque litoranee, a concentrazioni variabili nel corso della giornata, e più concentrati nel microstrato superficiale. L’introduzione nell’ambiente marino di nuovi composti chimici suggerisce possibili effetti rilevanti sul fitoplankton. In effetti, gli autori di una ricerca pubblicata su Plos One hanno scoperto gli effetti negativi degli schermi solari sulla crescita di una diatomea molto comune nelle acque marine, la Chaetoceros gracilis. Inoltre con lo scioglimento dei filtri solari nelle acque marine si ha il rilascio di nutrienti inorganici (composti di azoto, fosforo e silicio) che possono stimolare la crescita di alghe; in particolare i prodotti solari liberano discrete quantità di fosfati: i ricercatori ne hanno stimato un incremento del 100% rispetto ai valori basali nelle acque costiere, durante le fasi di basso ricambio, nei pressi di una spiaggia popolata di Majorca. Occorrerà quindi considerare il possibile impatto ecologico di queste sostanze che prima non venivano dosate nelle acque di balneazione ma il cui uso si è sempre più diffuso, negli ultimi decenni, grazie alla sempre maggior consapevolezza dei rischi associati all’esposizione ala radiazione solare.