Login con

Farmaci e dintorni

12 Febbraio 2016

Schizofrenia tra farmaci e dimensione sociale: nasce il progetto Triathlon


Le persone con schizofrenia attualmente stimate in Italia sono 303.913; di queste, 212.739 hanno ricevuto una diagnosi mentre 1 paziente su 3 non è diagnosticato e solo la metà circa è in trattamento con farmaci antipsicotici (151.790). Sono i dati emersi durante la presentazione a Roma del progetto "Triathlon-Indipendenza, Benessere, Integrazione nella Psicosi", promosso da Janssen, in collaborazione con le tre principali Società scientifiche di Psichiatria: Società italiana di psichiatria (Sip), Società italiana di psichiatria biologica (Sipb), Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), Fondazione Progetto Itaca e Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna). Un'iniziativa che coinvolgerà oltre 3.000 medici e operatori di 36 Dipartimenti di salute mentale (Dsm) sul territorio italiano. La schizofrenia nel nostro Paese, si legge nella nota stampa degli organizzatori - ha un forte impatto economico sul sistema sanitario e sull'utilizzo delle risorse, misurato come Coi (Cost of Illness - costo della malattia), ovvero il costo totale generato dall'aggregazione di costi diretti e indiretti della patologia che si attesta sui 3,2 miliardi di euro. Di questa cifra, il 60% è costituito da costi indiretti, calcolati sulla base della perdita di produttività dei pazienti e dei loro familiari. Il restante 40% è generato da costi diretti, ovvero i costi di ospedalizzazione (compresa la residenzialità e l'assistenza domiciliare), della terapia farmacologica e degli altri trattamenti. Tra i costi diretti, il trattamento farmacologico pesa solo per il 10%, mentre l'81% è assorbito dai costi di ospedalizzazione, residenzialità e assistenza domiciliare, sui quali sovente grava la mancanza di percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali integrati per questa patologia.

Al fine di poter prevenire il decorso cronico della malattia è necessario, secondo quanto emerso dalla presentazione di Triathlon, integrare il trattamento farmacologico con quello psicoeducativo e rieducativo. Per quanto riguarda l'impatto della patologia sulla spesa farmaceutica, secondo il rapporto Osmed sull'uso dei farmaci in Italia, nel 2014 la spesa per i farmaci del Sistema Nervoso Centrale si collocava al quarto posto (dopo i farmaci per il sistema cardiovascolare, gli antineoplastici e immunomodulatori, i farmaci per tratto gastrointestinale e metabolismo) in termini di spesa farmaceutica complessiva (pubblica e privata), con 3,2 miliardi di euro. Bisogna però considerare che in realtà il 42,2% di questa cifra corrisponde a spesa privata sostenuta direttamente dal cittadino (1.361 milioni di euro, tra classe A, acquisto privato, classe C, Otc e Sop); il 43,2% è a carico del Servizio Sanitario Nazionale in regime convenzionato (1.396 milioni di euro) e il restante 14,6% è dato dall'acquisto delle strutture sanitarie pubbliche (473 milioni di euro).

E a confermare come la terapia farmacologica sia una delle voci che incide meno sul costo medio annuo di trattamento per paziente direttamente imputabile alla patologia, è anche un'analisi sui costi della schizofrenia condotta nella Asl della provincia di Pavia (2009): il 'peso' dei trattamenti farmacologici sui costi diretti è risultato essere del 9,5%, contro il 69,5% dei ricoveri ospedalieri (comprensivi della residenzialità) e il 13,6% dei costi per la semiresidenzialità. Altro dato interessante che emerge da questa analisi, è il costo medio di trattamento in base all'età dei pazienti: oltre il 50% dei pazienti con schizofrenia è incluso nelle classi di età 36-45 anni e 46-55 anni; il gruppo dei soggetti di età compresa fra 26 e 35 anni produce il più alto costo per paziente, con una spesa media di 8.649,00 euro; i pazienti con schizofrenia over 75 determinano invece il costo medio per paziente più basso, 2.993,813 euro. Per le persone affette da schizofrenia, non è fondamentale il solo trattamento farmacologico tempestivo, fin dalle fasi iniziali della malattia, ma anche proseguire il trattamento di mantenimento che permette di ridurre il rischio di ricadute. I farmaci antipsicotici di tipo "long-acting injectable" (Lai) sono disponibili da oltre 40 anni (se si considerano i Lai di prima generazione) e presentano alcuni vantaggi rispetto agli antipsicotici a formulazione orale: tra questi, si possono citare la possibilità di monitorare l'aderenza del paziente, il minor rischio di minori o maggiori dosi assunte del farmaco, accidentali o deliberate, una migliore biodisponibilità del farmaco, una più affidabile correlazione tra le dosi assunte del farmaco e le concentrazioni plasmatiche. In questo contesto, Janssen ha contribuito all'evoluzione dello scenario farmacologico attraverso numerose molecole antipsicotiche, di prima e di seconda generazione. «L'identità di Janssen è fortemente legata alla salute mentale e alla cura delle patologie psicotiche; tra le nostre innovazioni ci sono sicuramente quelle che hanno cambiato il paradigma terapeutico di questi disturbi nel corso degli ultimi decenni. Così come oggi stiamo studiando nuove soluzioni che speriamo possano rappresentare, nel prossimo futuro, passi in avanti altrettanto importanti», dichiara Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato Janssen Italia. «Anche per questo programma ci siamo fatti guidare dall'innovazione, che è la nostra stella polare».

Rossella Gemma

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook! Seguici su Linkedin! Segui le nostre interviste su YouTube!

Oppure rimani sempre aggiornato in ambito farmaceutico iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

28/12/2019

Per contrastare la compravendita illegale di farmaci per uso veterinario il Ministero sta studiando un logo, un bollino di qualità sulla falsa riga di quanto fatto per le farmaciePer...

27/12/2019

La Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per il trattamento dell'artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severoLa Commissione europea ha approvato upadacitinib (Rinvoq) per...

27/12/2019

Solo il 2% delle farmaciste donne possiede una farmacia nonostante rappresentino il 62% della forza lavoro, è quanto emerge dal sondaggio "Survey of registered pharmacy professionals 2019" del...

A cura di Lara Figini

27/12/2019

Acquistare i farmaci su internet attraverso siti non autorizzati è un fenomeno in continua crescita e l'unica arma per contrastarlo resta l'educazione sanitaria e l'orientamento dei cittadini...

 
Resta aggiornato con noi!

La tua risorsa per news mediche, riferimenti clinici e formazione.

 Dichiaro di aver letto e accetto le condizioni di privacy

EVENTI

AZIENDE

“Sindrome da rientro” e astenia autunnale

“Sindrome da rientro” e astenia autunnale

A cura di Alfasigma

Una rivista svizzera dedicata ai consumatori ha testato 30 farmacie e in 29  casi è stato venduto un prodotto Sop più costoso a fronte di alternative più economiche con lo stesso principio...

A cura di Redazione Farmacista33

 
chiudi

©2024 Edra S.p.a | www.edraspa.it | P.iva 08056040960 | Tel. 02/881841 | Sede legale: Via Spadolini, 7 - 20141 Milano (Italy)

Top