giu132019
Scontrino elettronico in farmacia, moratoria in studio ma obiettivo è essere pronti. Il punto su sanzioni
Sembra non aver trovato ascolto, almeno per ora, la richiesta di rinvio - avanzata da diverse rappresentanze dei vari settori, tra cui le farmacie - dell'obbligo di partire il 1° luglio, per chi ha un volume d'affari annuo superiore ai 400mila euro, con la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi. A riferirlo è Federfarma in una circolare all'indomani dell'incontro di lunedì con l'Agenzia delle Entrate, nel quale sono state rimarcate le difficoltà legate all'assenza del provvedimento attuativo con le specifiche tecniche che avrebbe potuto permettere alle farmacie di appoggiarsi al sistema Tessera sanitaria. Intanto, gli occhi sembrano puntati sulle attività parlamentari: in sede di conversione in legge del decreto "crescita" sarebbe stato presentato un emendamento per richiedere una moratoria di un mese dalle sanzioni. Certamente utile, ma, per chi sperava in una proroga a gennaio, quando l'obbligo sarà esteso a tutti, forse non sufficiente.
Quali sono allora i passaggi da compiere? E cosa prevedono le sanzioni?
I passaggi per le farmacieNell'incontro di lunedì - al quale erano presenti oltre a Federfarma anche Promofarma, l'Agenzia delle Entrate (AdE), Sogei, Assofarm e Comufficio, associazione di categoria che rappresenta le aziende produttrici, importatrici e distributrici dei prodotti e servizi per l'ICT (Registratori Telematici), sono state sottolineate, come riporta la circolare, le criticità dovute al «mancato perfezionamento della normativa di attuazione, che avrebbe consentito alle farmacie la possibilità di ottemperare all'obbligo con modalità alternativa rispetto alla dotazione del Registratore Telematico (RT)» ma anche le «difficoltà di reperimento sul mercato dei RT».
In questa situazione, da parte delle Agenzie delle Entrate e della Ragioneria dello Stato sono stati sottolineati i passaggi a cui dovranno sottostare le farmacie: poiché «il decreto non vedrà la luce in tempo utile, anche le farmacie, dal 1° luglio, dovranno dotarsi di un Registratore Telematico attraverso il quale ottemperare all'obbligo di inviare il dato relativo al totale dei corrispettivi giornalieri, suddivisi per le diverse aliquote IVA». Nulla cambia invece, dal primo luglio, «in ordine alle procedure attualmente in uso per l'invio al Sistema Tessera Sanitaria, dei dati degli "scontrini parlanti" ai fini della detraibilità delle relative spese sanitarie». Nel momento in cui ci sarà la pubblicazione del provvedimento tecnico, «i RT saranno in grado di consentire alla farmacia sia di trasmettere i corrispettivi giornalieri che i dati relativi alle spese sanitarie detraibili, unificando quindi l'adempimento. Saranno successivamente rese note le modalità di esercizio dell'opzione da parte delle farmacie, nonché i necessari interventi tecnici di adeguamento e gli eventuali costi da sostenere».
I riflettori sono comunque puntati sull'attività parlamentare dalla quale si spera quanto meno in una moratoria: «In sede di conversione in legge del decreto "crescita" (DL 34/2019), con un emendamento presentato dai relatori durante l'esame del provvedimento da parte delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, è stato proposto di introdurre una moratoria di un mese per la prima trasmissione dei dati dei corrispettivi all'Agenzia delle Entrate, a condizione che ciò non determini conseguenze sulla liquidazione dell'IVA relativa al periodo».
A ogni modo diverse sono le segnalazioni e le richieste, anche nel corso di audizioni, da parte delle varie rappresentanze degli esercizi, preoccupati per eventuali criticità operative nel momento in cui partirà l'obbligo.
Le sanzioniAnche perché le sanzioni non sembrano piccole: come riferisce un approfondimento del Sole 24 Ore del 30 aprile, queste «sono, in particolare, disciplinate dall'art. 2 comma 6 del Dlgs 127/2015» nel quale vengono richiamati gli articoli 6 e 12 del Dlgs 471/97». Si prevede quindi «una sanzione pari al 100% dell'imposta corrispondente all'importo non correttamente documentato» e «una sanzione accessoria consistente nella sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività ovvero dell'esercizio dell'attività medesima per un periodo da 3 giorni ad un mese qualora siano state contestate nel corso di un quinquennio quattro distinte violazioni».
Infatti, anche se si «continua a documentare le proprie operazioni con i vecchi registratori di cassa e ad aggiornare tempestivamente il registro dei corrispettivi», ci sarebbe «un ostacolo all'attività di controllo dell'amministrazione».
Francesca Giani
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