lug162014
Se cambia la forma del farmaco la terapia rischia di saltare
Un farmaco generico non è meno sicuro di un farmaco originale: la normativa stabilisce che deve contenere lo stesso principio attivo, avere lo stesso dosaggio unitario, dimostrare con studi appropriati l'equivalenza terapeutica e costare come minimo il 20% in meno. La legge, tuttavia, consente all'azienda produttrice del generico di apportare variazioni nella composizione degli eccipienti, nell'aspetto, nel colore e nelle dimensioni del farmaco, libertà che può influire negativamente sull'aderenza alla terapia da parte del paziente che non riesce ad accettare il cambiamento. A porre il problema èuno studiocondotto su una coorte di cardiopatici a cui era stata prescritta una cura post infarto con farmaci generici. I ricercatori del Brigham and woman's hospital (Bwh), firmatari della ricerca pubblicata su
Annals of internal medicine, hanno registrato un aumento del rischio di interruzione della terapia quando ai pazienti sono stati proposti farmaci equivalenti al posto di quelli originali. La probabilità della mancata compliance dipendeva per il 34% dal mutamento di colore della pillola e per il 66% dalla forma. Beta-bloccanti, Ace inibitori, statine sono principi attivi essenziali nel trattamento delle malattie cardiovascolari post infarto. Siccome la decisione di sospendere la cura può incrementare la morbilità e la mortalità è necessario adottare tutti i provvedimenti necessari affinché i pazienti si sentano rassicurati anche se utilizzano i generici.
Perché interessa il farmacista: i farmaci generici rispettano i requisiti fondamentali di qualità, sicurezza ed efficacia dei farmaci originali ma è necessario dedicare tempo ai pazienti che temono di non ricevere una cura adeguata.
Marvi Tonus