Farmaci e dintorni
01 Dicembre 2015Una donna su tre in Italia soffre di secchezza vaginale, si presenta più frequentemente nelle donne in pre e post menopausa, ma anche nelle fasce più giovani: nel 30% dei casi sono donne di età compresa tra i 20 e i 39 anni, nel 40% tra i 40 e i 49 anni e già tre anni dopo l'ultimo ciclo, la quota sale al 47%. A fare il punto su epidemiologia, diagnosi e nuove opzioni terapeutiche per la gestione ottimale dei disturbi intimi femminili saranno i professionisti che si occupano della salute della donna, riuniti ad Abano Terme, dal 26 al 28 novembre, al convegno "Gyneconet Meeting: nuove evidenze per la salute della Donna" promosso da Fidia Farmaceutici.
Gli esperti hanno segnalato che per quanto diffuso, il problema è ancora poco conosciuto e sotto diagnosticato e spesso non comunicato al proprio medico o con lo specialista per imbarazzo o per timore, o perché i sintomi sono sottovalutati. «L'impatto di questo disturbo è ancora troppo spesso sottovalutato dalle donne stesse che risultano reticenti nel rivolgersi al proprio medico o al ginecologo, per imbarazzo o timore. - ha commentato Claudio Gustavino, direttore dell'Unità Operativa Ostetricia e Ginecologia dell'Ircss Aou San Martino di Genova - La sensazione di secchezza, come conseguenza di riduzione della lubrificazione vaginale, e gli altri sintomi associati all'atrofia vulvovaginale non coinvolgono solo la sfera della salute ma riguardano, in generale, la qualità di vita delle donne con un forte impatto negativo, in alcuni casi, sul benessere della coppia e l'intimità con il partner. A causa della scarsa o assente lubrificazione, si può avvertire irritazione e prurito vaginale, produzione di cattivo odore e anche semplici attività, come camminare, possono generare fastidio. I rapporti sessuali spesso risultano difficoltosi, accompagnati da dolore e bruciore al momento della penetrazione e possono portare a microlesioni della mucosa interna e esterna. I disagi vaginali comportano, inoltre, perdita del desiderio, tendenza ad evitare il rapporto, riduzione della frequenza e della soddisfazione dei rapporti sessuali».
La terapia oggi disponibile si avvale di opzioni terapeutiche farmacologiche, con l'utilizzo di preparazioni a base di estrogeni applicate localmente, e soluzioni naturali non ormonali ad azione idratante e lenitiva, come quelle a base di acido ialuronico. «La terapia non ormonale con idratanti vaginali a base di acido ialuronico, si caratterizza per un'ottima biocompatibilità e potere idratante, che portano all'attenuazione dello stato di secchezza senza irritare la mucosa vaginale. - prosegue Gustavino - L'acido ialuronico svolge inoltre un'azione coadiuvante nel processo di guarigione delle microlesioni che possono essere provocate, per esempio, da attrito della mucosa vaginale o rapporti sessuali. Il ricorso a queste opzioni risulta essere una valida alternativa in quelle situazioni nelle quali la paziente non desideri sottoporsi ad una terapia ormonale, o non possa ad esempio in presenza di controindicazioni assolute, quale una pregressa neoplasia ormono-sensibile».
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