apr152014
Servizi in farmacia remunerati: in Spagna realtà consolidata
In Spagna, la farmacia dei servizi e la Pharmaceutical care sono realtà consolidate, integrate con il Servizio sanitario e remunerate, obiettivo raggiunto grazie a una forte attività scientifica dei farmacisti di comunità e un’avviata collaborazione tra farmacisti e medici. È quanto spiega Corrado Giua, coordinatore del primo Master in Clinical pharmacy istituito dalle Università di Milano e Cagliari che in questi giorni ha concluso il suo secondo modulo, svoltosi in Spagna, «un’occasione di confronto internazionale con i farmacisti spagnoli e con i loro innovativi progetti, attivi nelle farmacie di comunità» afferma Giua. «La Spagna è un partner ideale per la nostra attività di formazione» sottolinea l’esperto a Farmacista33 «perché ha un servizio sanitario simile a quello italiano basato su una rete di medici e di farmacie, senza drugstore che appartengono più alla cultura anglosassone. Dunque un sistema da cui prendere spunti soprattutto per lo sviluppo della Farmacia dei servizi che è ben consolidata ed economicamente riconosciuta dal governo». Un esempio di servizio offerto dalle farmacie di comunità è il progetto di monitoraggio periodico farmacoterapico. «Si tratta della presa in carico di pazienti anziani politrattati» spiega Giua «con l’obiettivo di identificare i problemi legati ai farmaci, al loro corretto utilizzo, eventuali effetti collaterali con lo scopo di prevenirli e risolverli. I farmacisti spagnoli vengono anche coinvolti nei processi di riconciliazione terapeutica che prevedono la collaborazione tra farmacisti di comunità, ospedalieri medici di famiglia e specialisti ospedalieri. Grazie a un sistema informatizzato, che mette tutti al corrente di ciò che un paziente assume e rende le prescrizioni dei medici trasparenti al farmacista, è possibile, al momento della dispensazione del farmaco revisionare la terapia, controllare eventuali altre assunzioni di farmaci o integratori, se necessario segnalare al medico che può autorizzare un eventuale aggiustamento della terapia. Il tutto» aggiunge «è facilitato dalla ricetta elettronica, anche questa operativa e ben funzionante da tempo». Per tutte queste attività è necessaria e prevista una formazione accademica ad hoc «che permette non solo di consolidare la mission culturale del farmacista ma anche la competenza che va oltre la sola dispensazione del farmaco». E conclude: «La chiave dello sviluppo e del riconoscimento dei servizi nelle farmacie di comunità spagnole è sicuramente nella collaborazione tra farmacisti e medici e tra farmacisti comunitari e ospedalieri, ma anche l’intensa attività della Sefac, la Società spagnola dei farmacisti di comunità a carattere scientifico che porta avanti il core dell’attività con studi e progetti ben definiti che sono stati riconosciuti in sede istituzionale e quindi remunerati».
Simona Zazzetta