ott242011
Sifap, imminente tavolo su sconfezionamento farmaci per preparazioni
Si riaprirà probabilmente ai primi di novembre il tavolo tra dicastero della Salute e professioni sullo sconfezionamento dei medicinali in farmacia allo scopo di eseguire preparazioni. L’annuncio arriva dal IV Congresso nazionale della Sifap (Società italiana farmacisti preparatori), ospitato sabato e domenica scorsi a Trento. La fonte è Marcella Marletta, direttore generale della Direzione farmaci e dispositivi medici del Ministero e tra gli ospiti dell’evento. «Per i farmacisti preparatori» spiega Paola Minghetti, presidente della Sifap, docente di tecnologie e legislazione farmaceutiche all’Università degli studi di Milano e direttore della scuola di specializzazione in farmacia ospedaliera «è una notizia importante, perché il confronto risultava fermo da tempo e lo sconfezionamento per l’impiego delle materie prime nelle preparazioni è un tema di forte interesse». L’annuncio è così riuscito a rendere ancora più fecondo un appuntamento già ricco di spunti e novità. A partire dalla formula scelta per l’edizione di quest’anno, in cui ogni sessione dei lavori ha visto la compresenza sul palco di un medico (o rappresentante di società scientifica della medicina) e un farmacista preparatore. «Abbiamo scelto questo schema» prosegue Minghetti «perché volevamo mettere in rilievo i reali bisogni che portano i medici e gli specialisti a richiedere una preparazione. E’ necessario che i farmacisti che vogliono fare galenica comprendano innanzitutto quando e perché c’è la necessità di una preparazione personalizzata». Al Congresso, inoltre, si è anche fatto il punto sui problemi che affliggono la piccola (non più dell’1% delle farmacie italiane fa galenica) ma dinamica comunità dei farmacisti preparatori: «Il tavolo sullo sconfezionamento affronta un tema» conclude il presidente della Sifap «ma restano irrisolti altri nodi come la rimborsabilità Ssn dei prodotti magistrali e il tariffario, che non è aggiornato da una ventina di anni circa. Abbiamo esposto le nostre ragioni agli ospiti istituzionali del congresso».