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mar202015

Smalto denti a rischio con dieta acida. Nuova tecnologia ferma erosione

Smalto denti a rischio con dieta acida. Nuova tecnologia ferma erosione
Circa il 30% della popolazione europea di giovani adulti (18-35 anni) presenta un problema di consunzione dello smalto dei denti, quota che varia tra i paesi membri in base alla gravità toccando il picco più alto del 18% in Italia per il livelli più gravi secondo l'indice Bewe (Basic erosive wear examination). È quanto emerge da diverse pubblicazioni sul Journal of dentistry illustrate durante la conferenza stampa organizzata da Unilever, azienda che ha studiato una nuova tecnologia che offre una soluzione a un problema clinico crescente in particolare nelle popolazioni che seguono un'alimentazione e uno stile di vita più sani ma tuttavia più erosivi. Nicole West docente del Bristol dental school e autrice di uno di questi studi, ha sottolineato, infatti, come «l'assunzione con la dieta, soprattutto quella mediterranea, di frutta fresca, agrumi in particolare, vino, aceto, ma anche softdrink, cola, energy drink sempre più diffusi tra i giovani, espone lo smalto dei denti al consumo dovuto a erosione acida. Il contatto diretto tra acidi alimentari e superficie del dente porta alla perdita cronica di smalto, infatti sono particolarmente esposti al fenomeno anche i soggetti che soffrono di reflusso, e i bulimici con vomito. Di fatto, nella cavità orale si verifica un calo del Ph verso valori acidi che superano la capacità tampone della saliva generando il fenomeno erosivo, evidente già dopo l'assunzione di un bicchiere di bevanda acida. Il danno» ha chiarito l'esperta «si può misurare con un indice visivo, il Basic erosive wear examination (Bewe), che assegna punteggi tra 0 e 3, in base alla totale assenza di danno, una perdita lieve e precoce, perdita che interessa meno del 50% del tessuto, e che interessa oltre il 50% del tessuto. Uno studio multicentrico europeo ha evidenziato che in Italia, per quanto la prevalenza dei casi con indice Bewe 1 e 2 sia bassa, tocca la percentuale più alta rilevata, il 19%, per i casi più gravi con punteggio 3». La prevenzione di questo fenomeno, hanno spiegato gli esperti, si è finora basata sull'educazione dei comportamenti alimentari e di igiene orale del paziente, ma la ricerca nel settore è riuscita a mettere a punto una tecnologia, un siero rinforzante bifasico e un dentifricio per uso quotidiano, che offre una soluzione per fermare il fenomeno erosivo e rigenerare lo smalto perso grazie processo rimineralizzazione. «Il centro di ricerca globale di Uniliver che ha sede a Lodi» ha spiegato Luca Mediani responsabile tecnico della Ricerca e sviluppo dell'azienda «ha studiato un meccanismo di azione innovativo del silicato di calcio e del fosfato di sodio presenti nelle due formulazioni del prodotto, che ha dimostrato di recuperare lo smalto, tecnicamente chiamato idrossiapatite, perso per erosione qualitativamente identico a quello sottostante». Il prodotto, fa sapere l'azienda sarà lanciato in Italia, Inghilterra, Francia e Brasile, il 1° maggio e sarà distribuito nel canale farmacia: «Il lancio sarà accompagnato da un programma di formazione ad hoc rivolto ai farmacisti».

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