Sanità

lug182016

Software gestionale, tra molte perplessità si fa largo la nuova piattaforma web

Software gestionale, tra molte perplessità si fa largo la nuova piattaforma web
D'accordo su dove arrivare ma non sul come. Si potrebbe riassumere così l'esito della discussione della settimana scorsa nel corso dell'assemblea di Federfarma, dopo che la presidente Racca ha prospettato per il sindacato un intervento commerciale nel mercato dei software rivolti alla farmacia. A spiegare le ragioni di questa proposta, giudicata da molti inopportuna, uno dei componenti il consiglio di presidenza, Michele Di Iorio, sottolineando come «nel sistema attuale vince chi controlla il dato meglio». E quale occasione migliore per controllare i dati che realizzare e commercializzare un proprio software? «Poi si può discutere nel merito» continua Di Iorio «ma non si deve parlare di strappo nell'assemblea, bensì di dialettica all'interno di una categoria viva. Sono state fatte delle obiezioni sulla proposta e da lì ripartiremo a settembre per dare i giusti contenuti all'operazione».

Ma quali sono state le obiezioni? Per cominciare c'è un problema di metodo, come spiega il presidente di Federfarma Lazio Osvaldo Moltedo, uno dei più vigorosi oppositori alla proposta. «Non si può andare a un'assemblea senza pezzi di carta, idee chiare e un piano di conti. Ma soprattutto prima di affrontare un tema così importante bisogna preliminarmente condividerne i contenuti con i presidenti regionali ed esprimere la posizione della presidenza». Nulla di questo è stato fatto, spiega Moltedo, convinto che non ci sia nessun problema e nessuna spaccatura, ma che la prossima volta si debba agire diversamente. Nel merito una difficoltà evocata da molti per il titolare di farmacia riguarda la necessità di cambiare il proprio software gestionale. Un problema organizzativo da non sottovalutare vista la complessità di questi sistemi. Ma per Di Iorio il problema non si può porre in questi termini.

«Siamo alla vigilia di un cambiamento epocale per la farmacia» spiega il presidente di Federfarma Campania con riferimento all'ingresso del capitale ormai imminente «e a fronte di questa rivoluzione copernicana per la categoria, non può essere un freno la necessità di cambiare software, perché bisogna farsi trovare preparati». Un altro punto che ha sollevato molti dubbi è l'idea di acquisire le quote di maggioranza di una società di informatica. «Troppo piccola e di livello provinciale per alcuni presidenti tra i quali Pasquale D'Avella di Federfarma Marche, convinto che la direzione sia quella giusta ma non «a partire da zero e a condizioni onerose» come prospettato dal Consiglio di presidenza di Federfarma. La maggioranza dei consensi, al momento, sembra indirizzata all'eventualità che il sindacato diventi protagonista, ma sul fronte di una nuova piattaforma per dpc e integrativa. E potrebbe essere questa la via che mette d'accordo tutti. Nel frattempo c'è chi come Carlo Rebecchi, presidente di Federfarma Genova ha attivato nelle farmacie genovesi un sistema di comunicazione integrato, che a breve sarà sviluppato in tutta la Liguria. «Di cosa abbiamo bisogno oggi?» si chiede Rebecchi. «Di un nuovo software per il gestionale o piuttosto di un modo semplice, veloce e veramente innovativo per fare rete?» A Genova si sta sperimentando con successo la seconda opzione.
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