FITOTERAPIA

ott182011

Sostanze anticancerogene nei semi di Finocchio

«Abbiamo potuto documentare con la letteratura disponibile e ricerche originali, che anche la banale tisana di semi di finocchio contiene numerose sostanze che in maniera sinergica possono aiutare nella lotta contro l'insorgenza di tumori» a sottolinearlo in una nota Fabio Firenzuoli, direttore del Centro di medicina integrativa di Careggi che aggiunge «in particolare si tratta di polifenoli che inibiscono la cancerogenesi e favoriscono l'apoptosi, cioè la morte programmata delle cellule già degenerate». La ricerca, condotta in collaborazione con Matteo Floridia e Simone Cristoni di Milano, è stata presentata all’European congress of integrative medicine, appena conclusosi a Berlino, e sull’ultimo numero di Fitoterapia33. La scoperta più importante è la dimostrazione che tra i polifenoli del finocchio è presente l'EGCG (epigallocatechina-gallato), finora nota come principale agente anticancerogeno del tè verde. «Aver trovato nel finocchio queste sostanze» continua Firenzuoli « è doppiamente importante, per la loro diretta attività protettiva, ma anche perché bloccano le sulfotransferasi, enzimi responsabili dell'attivazione tossica dell'estragolo, sostanza presente in piccole quantità nell'olio essenziale del finocchio e del basilico». «Sembra trattarsi di un vero e proprio caso di sinergia naturale presente nel fitocomplesso del Finocchio» aggiunge Alfredo Vannacci, ricercatore presso il dipartimento di Farmacologia dell'università di Firenze, diretto da Alessandro Mugelli «senza considerare che lo stesso anetolo, principale componente dell'olio essenziale del finocchio, sperimentalmente ha già dimostrato una capacità di riduzione della diffusione metastatica e potrebbe meritare attenzione anche per eventuali studi clinici».


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