Sanità

dic32008

Sperimentazione al femminile

Il documento approvato dal Comitato nazionale per la bioetica, dal titolo “La sperimentazione farmacologica sulle donne” sottolinea la necessità di inserire più donne nei trial clinici dei nuovi farmaci. Una conclusione a cui si è giunti dopo l'analisi dei dati sulla sperimentazione clinica sulle donne dalla quale è emersa la sottorappresentatività nell'arruolamento e la scarsa elaborazione differenziata dei risultati, con particolare riferimento alle patologie non specificamente femminili. In particolare, si fa notare che "sebbene le donne siano le maggiori consumatrici di farmaci, la sperimentazione tende a non tenere in sufficiente considerazione la loro specificità e il cambiamento delle condizioni di salute femminile, con un conseguente incremento di effetti collaterali". Il Comitato propone "linee bioetiche per un’equa considerazione della donna nella sperimentazione, rilevando la necessità di una differenziazione, mostrando i pericoli di una farmacologia neutrale e indifferente rispetto alle differenze di genere. Per incrementare la sperimentazione farmacologica differenziata, il Comitato propone di "sensibilizzare le autorità sanitarie e incentivare le aziende farmaceutiche a sostenere la sperimentazione distinta per sesso, anche se poco redditizia, incentivando progetti di ricerca sull'argomento; promuovere la partecipazione ai trial clinici delle donne con un'adeguata informazione sull'importanza sociale della sperimentazione femminile; garantire una maggiore presenza delle donne come sperimentatori e come componenti dei Comitati etici".
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