set62016
Spesa farmaceutica, Jommi (Cergas): territoriale dipenderà dal fondo innovativi
Nel triennio 2016-2018 si allargherà la forbice tra la spesa ospedaliera e il suo tetto, mentre il destino della territoriale dipenderà, tra gli altri aspetti, dall'entità e dal fondo per l'innovazione. Per le farmacie è prevista una crescita, ma meno consistente degli anni scorsi, della distribuzione per conto, mentre rimarrà piatta la spesa convenzionata - nonostante costituisca ancora, in media, la quota di fatturato delle farmacie più importante. Questo ciò che si evince dalle proiezioni dell'Osservatorio Farmaci del Cergas (Centro ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria) dell'Università Bocconi di Milano, sulla spesa farmaceutica del prossimo triennio. A parlare con
Farmacista33 delle proiezioni è
Claudio Jommi, Referente Scientifico dell'Osservatorio Farmaci e Professore associato all'Università del Piemonte Orientale.
«Come macrofenomeno quello che emerge è un ulteriore aumento dello sfondamento del tetto sulla spesa farmaceutica ospedaliera, vuoi perché una parte importante dei nuovi farmaci verrà lanciato in ambito ospedaliero e vuoi perché si parte già da un pregresso sfondamento» - spiega Jommi - Sulla territoriale il discorso è più complesso perché è vero che è previsto un leggero sfondamento del tetto, ma è vero che non sappiamo cosa succederà in futuro sul fondo farmaci innovativi. Attualmente l'assetto regolatorio prevede un fondo di 500 mln di Euro on top rispetto alle risorse SSN che viene 'imputato' alla componente territoriale semplicemente perché fino a ieri i farmaci innovativi associati a tale fondo erano classificati in Fascia A e distribuiti direttamente. Per il futuro non immediato non sappiamo ancora a quanto ammonterà il fondo e se e quanto del fondo verrà attribuito alla territoriale o all'ospedaliera. Se la spesa per gli innovativi fosse stata interamente coperta dal relativo fondo, non avremmo avuto nel 2015 uno sfondamento sulla territoriale». «Le analisi previsionali sono state fatte tenendo conto delle dinamiche di mercato (trend storico e scadenze brevettuali) e a parità di condizioni regolatorie - spiega Jommi».
«Peraltro, come noto, la governance dell'assistenza farmaceutica è oggi in discussione e l'assetto stesso dei tetti potrebbe cambiare. La previsione di andamento della spesa farmaceutica convenzionata, +0,1% quest'anno, -0,3% il prossimo e +0,1% nel 2018, è abbastanza in linea con gli anni pregressi. La convenzionata, se cresce, lo fa in gran parte per effetto dei consumi, mentre altri fattori di crescita della spesa si sono attenuati: come già specificato, una parte importante dei nuovi prodotti viene utilizzato in ambito ospedaliero o ha forme di distribuzione alternative alla convenzionata; il cosiddetto "effetto mix", ovvero la prescrizione di farmaci a più alto costo, si è ridotto nel tempo, in quanto il mercato in farmacia è prevalentemente rappresentato da prodotti maturi sui quali diverse regioni ed aziende sanitarie stanno attuando iniziative di governo del comportamento prescrittivo» - chiarisce Jommi. La spesa privata per farmaci rimborsabili subirà un aumento del 2% circa annuo, mentre per i farmaci con obbligo di prescrizione non rimborsabili l'andamento sarà il seguente: -2,1% quest'anno, +0,9% nel 2017 e +0,1% nel 2018. «La novità del 2015» spiega Jommi «è un trend più dinamico della spesa farmaceutica a carico del SSN: fino al 2014 la spesa farmaceutica totale a carico del Ssn (convenzionata + farmaci acquistati da aziende sanitarie pubbliche) è cresciuta meno o in linea con la spesa totale del Ssn. Nel 2015 invece l'Ssn ha visto crescere maggiormente la spesa farmaceutica rispetto a quella sanitaria complessiva. Per quanto siano stati introdotti nuovi farmaci e se ne preveda l'approvazione per il rimborso nel prossimo triennio, è molto improbabile che questo effetto espansivo si manterrà anche in futuro: i farmaci per l'Epatite C, hanno comportato un rilevante impegno finanziario per il Ssn, perché farmaci a costo unitario importante e riferiti ad un ampio target di popolazione. Rimane però il fatto che i tetti, articolati nel modo attuale e senza considerare l'effetto prospettico di nuove terapie in uscita, non potranno tenere e si riproporranno in futuro gli stessi problemi che abbiamo riscontrato quest'anno nella gestione dei payback sui relativi sfondamenti. E' quindi importante, se si vuole mantenere una definizione ex ante dell'impegno finanziario del Ssn sui farmaci, che la struttura dei tetti venga modificata, per evitare in futuro nuovi importanti sfondamenti e una sostanziale difficoltà nella gestione degli stessi».
Attilia Burke