mag42017
Split payment e fattura elettronica, con Manovrina più disagi per fornitori Pa
La pubblica amministrazione si informatizza a passo svelto, e per i professionisti a sferrare il "colpo di sciabola" informatico non sono la Finanziaria o le sue circolari ma la recente Manovrina, che estende quasi a tappeto la pratica dello split payment dell'Iva. Che significa? Le partite Iva dal 1° luglio non si vedranno corrispondere il 22% della prestazione insieme al valore di quest'ultima per poi versarlo agli uffici erariali ma saranno i loro clienti a girare quel 22% direttamente al Fisco. Fin qui era così se il cliente è un ministero, Asl, ente pubblico, ospedale, Irccs, ente di previdenza: ora entrano anche le partecipate e le holding. Chiunque faccia fattura a una pubblica amministrazione o a una delle 40 blue chips quotate in borsa si vedrà corrisposto il 22% in meno, o meglio, non caricherà l'Iva, ci penseranno le aziende -incluse le partecipate pubbliche e le private più quotate in borsa.
Un bene o un male? Da una parte il fornitore non dovrà più versare a sua volta quell'Iva a fine mese o trimestre, ma dall'altra -pagando subito la ritenuta d'acconto - la sua prestazione sarà pagata di meno. E dover contare su un 20% in meno in anni difficili non sarà semplice. La norma fa il paio con l'obbligo di fattura elettronica previsto da marzo 2015 per oltre 2 milioni di professionisti e lavoratori autonomi a partita Iva fornitori della pubblica amministrazione, che si sono dovuti dotare di programma ad hoc per inviare on line le richieste di pagamento. Ci sono due servizi molto utilizzati, anche per l'invio di fatture a privati: quello delle camere di commercio che copre 74 mila piccole e medie imprese, e la più recente piattaforma dell'Agenzia delle Entrate, circa 50 mila abbonati al marzo 2017. Intanto, l'elettronica impera anche sulla dichiarazione dei redditi. Da quest'anno il modello 730 precompilato dall'Agenzia delle Entrate oltre alle spese sanitarie, funebri, previdenziali e per premi assicurativi, contiene le spese per ristrutturazioni edilizie condominiali e i premi per familiari con gravi disabilità. I contribuenti possono accedere al dettaglio delle proprie spese mediche accettandolo senza modifiche o chiedendo correzioni o inserimenti di ulteriori detrazioni o redditi mancanti. Il 730 precompilato richiede di dotarsi di password e Pin dell'Agenzia delle Entrate (si chiedono online o al numero verde 848.800.444) o presso un ufficio dell'Agenzia, direttamente o tramite commercialista-Caaf. La disponibilità di dati in tempo reale per l'Agenzia inizia a portare piccoli vantaggi ai contribuenti: quest'anno non si dovranno pagare tutte le tasse entro metà giugno; resta il 16/6 il termine per Tasi e Imu, le imposte immobiliari, ma si slitta al 30 giugno (e a fine luglio con maggiorazione dello 0,40%) per Irpef, Iva ed Irap. Il termine per presentare il 730 è il 7 luglio, ma può slittare al 23 luglio per chi si rivolge a un Caaf o ha accettato la precompilazione.
Mauro Miserendino