Sanità

feb212017

Stage, Ballerini (Conasfa): Federfarma, Assofarm e Regioni scendano in campo contro abusi

Stage, Ballerini (Conasfa): Federfarma, Assofarm e Regioni scendano in campo contro abusi
Secondo i dati aggiornati al mese di febbraio, elaborati ufficialmente dal ministero del Lavoro, il numero totale dei tirocini aperti in Italia supera le 143 mila unità con una progressione senza precedenti. Nel giugno del 2015 si era fermi, infatti, a 114 mila ma andando indietro negli anni (al 2012), gli stage arrivavano appena a quota 63 mila. Nel giro di meno di cinque anni, insomma, si sono incrementati del 116%. Emerge anche un dato sull'età: la fascia di età più impegnata in stage va dai 25 ai 34 che rappresentano oltre il 44%. La fascia sotto i 24, quella che naturalmente dovrebbe essere la più numerosa, si ferma al 41,2%. Il segmento tra i 35 e i 44 arrivano al 7,4% mentre il 14,4% ha più di 45 anni. Segnalati anche circa 200 casi di "tirocinanti" con più di 65 anni. Questi i dati generali ma la situazione non è certo migliore nel campo delle farmacie dove giovani laureati vengono inseriti nell'organico come stagisti.

«La questione principale - spiega a Farmacista33 la presidente della Federazione delle associazioni di farmacisti non titolari, Conasfa, Silvera Ballerini - è che il farmacista, nel momento in cui si laurea, ha già fatto tirocinio e stage per cui quando è il momento di entrare nel mondo del lavoro deve farlo a tutti gli effetti. Succede invece, molto spesso, nelle farmacie private ma anche pubbliche che i professionisti vengano assunti con questa modalità dello stage che è sbagliata tecnicamente ed eticamente». E se in Emilia Romagna, nel 2015, il numero dei tirocini si era moltiplicato passando da 37 del 2008 a 270, il Piemonte continua a rimanere il modello di riferimento per i sindacati. «È un problema questo che riguarda un po' tutte le regioni, tranne il Piemonte che resta purtroppo un caso isolato», precisa Ballerini.

E sulle responsabilità dell'eventuale risoluzione della problematica, la presidente Conasfa aggiunge che «spetta a Federfarma e Assofarm prendere una posizione forte sul tema, facendo propria la tesi che il farmacista non può essere assunto con questa tipologia di contratti. Ma anche le Regioni devono fare la loro parte, facendo delle scelte e schierandosi dalla parte dei professionisti del farmaco». Secondo Conasfa, dunque, va posto una limitazione nell'utilizzo della formula dello stage perché il rischio è che venga utilizzata come una forma di lavoro a basso costo e a rotazione. Inoltre, lo stage costituirebbe una sorta di "ripetizione" del tirocinio curriculare già svolto dal laureando e perderebbe il suo significato sia per quello che riguarda l'aspetto formativo (già avvenuto con il tirocinio curriculare), che l'orientamento.

Rossella Gemma
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