nov22015
Stato-Regioni, Chiamparino chiede un miliardo in più al governo per la sanità
«Le Regioni prendono atto dell'aumento di un miliardo di euro per la sanità, ma ne chiedono uno in più per coprire tutte le esigenze del settore. Rileviamo che le esigenze per far fronte alle scadenze contrattuali, alla necessità di distribuire i farmaci salvavita, per portare a termine il piano vaccinale e i nuovi Lea, necessitano di circa un miliardo in più. All'audizione in Senato rappresenteremo questa esigenza, augurandoci che sia possibile accrescere le risorse per il 2016». Ha esordito così, il presidente della Conferenza delle Regioni,
Sergio Chiamparino, nella seduta straordinaria della Conferenza ed ha ribadito di non tonare indietro sulle proprie dimissioni annunciate nelle settimane scorse. E sullo stesso tema, ha aggiunto che per quanto riguarda l'extrasanità c'è necessità di un tavolo per affrontare il taglio di 2,2 miliardi per le Regioni a statuto ordinario che ha spiegato , «credo sia possibile gestire a patto che ci sia una disponibilità del governo a condividere l'ottimizzazione di alcuni flussi finanziari». Istanza che Chiamparino rappresenterà all'audizione, sempre di oggi pomeriggio, davanti alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato nell'ambito dell'attività conoscitiva preliminare all'esame dei documenti di bilancio per il triennio 2016-2018. «In Commissione bilancio del Senato porteremo le nostre preoccupazioni del sistema delle Regioni, anche alla luce di quanto rilevato dall'Ufficio studi del Senato, che in sostanza ha lanciato un allarme sui tagli previsti tra il 2017 e il 2019. Per il 2016, invece, porteremo a conoscenza le nostre esigenze a cui bisognerebbe far fronte» ha spiegato il presidente Chiamparino, secondo il quale sulla sanità c'è sì un miliardo in più, ma non bisogna dimenticare i costi delle scadenze contrattuali e della distribuzione dei farmaci salvavita dell'ambito dei vaccini. «Al Governo - ha aggiunto - la Conferenza delle Regioni chiederà un tavolo ad hoc per affrontare gli extracosti, sui cui pesa un taglio da 2,2 miliardi. Tuttavia che insieme al Governo sia possibile gestire il tutto al fine di elaborare un piano di fattibilità, che sarebbe bene fare senza intaccare significativamente il fondo trasporti». Secondo Chiamparino, in sostanza, le Regioni esprimono «preoccupazioni sul pluriennale» perché, come rilevato dagli stessi tecnici del Senato, i tagli 2017, 2018 e 2019 rischiano di determinare forti criticità per la sopravvivenza stessa del sistema regionale. Durante l'ultima riunione della Conferenza, una decina di giorni fa, Chiamparino aveva parlato della manovra come di un «bicchiere mezzo pieno» mentre
Giovanni Toti, il suo vice, aveva sospeso il giudizio in attesa di conoscere i dettagli della legge di stabilità.
Rossella Gemma