dic232021
Stillingia sylvatica, profilo e azione
La Stillingia sylvatica è una pianta della famiglia delle Euforbiacee indicata nelle sequele sifilitiche dolorose ossee e periostee
Pianta della famiglia delle Euforbiacee originaria della Florida e America centrale. Utilizzata la radice per la preparazione della TM di partenza. Indicata nelle sequele sifilitiche dolorose ossee e periostee o nelle patologie funzionali laringee.
Principali indicazioni d'uso
Tosse spasmodica e secca con costrizione laringea con raucedine cronica, tracheite dolorosa che peggiora alla compressione sternale. Tutte le affezioni e dolori ossei e/o periostei vivi, acuti e lancinanti al cranio, alle spalle e alle membra che si sviluppano su un terreno luetico. Esostosi. Sciatica sinistra. Dermatosi croniche e ulcerazioni sulle mani e sulle dita. Ulcerazioni delle cartilagini nasali. Adenopatie cervicali. Irritazione retto-colica, emorroidi.
Sintomi e modalità di reazione
Aggrava: col freddo, l'umidità, il movimento, di notte.
Migliora: col caldo.
Posologia
Usato a diluizioni 4-5 CH ogni 12 ore o più spesso al bisogno.
Il simile cura il simile
I principi attivi della pianta, derivati del forbolo, come gli esteri diterpenici della dafnetossina, vettori di acidi grassi saturi, polinsaturi o idrossilati, spiegano l'azione irritante che causa una eruzione vescicolosa della pelle e delle mucose, retto-coliti, nevriti e nevralgie. Microdosi di Stillingia sylvatica hanno un'azione terapeutica su quelle stesse patologie.
Tiziana Di Giampietro Si ringrazia Siomi (Società italiana di medicina integrata) per la gentile collaborazione