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lug142020

Stipsi, spesso il problema è uno stile alimentare scorretto

Stipsi, spesso il problema è uno stile alimentare scorretto

La stipsi è un disturbo funzionale dell'intestino e la sua prevalenza cresce con l'avanzare degli anni. Ecco cosa chiedere al paziente e i rimedi adatti dalla fitoterapia agli Otc

La stipsi è un disturbo funzionale dell'intestino contraddistinto da defecazioni persistentemente difficoltose o apparentemente incomplete, e che non soddisfa i criteri dell'intestino irritabile.

Inquadramento del problema

Il termine stipsi fa riferimento sia alla ridotta frequenza delle evacuazioni che alle difficoltà di svuotamento dell'intestino e alla sensazione di evacuazione incompleta. Nella maggiorana dei casi si tratta di un problema dovuto a un errato stile alimentare (scarso apporto di fibre e di liquidi) e comportamentale (in particolare sedentarietà). La stipsi viene classificata come occasionale se riconducibile a particolari situazioni, acuta se di durata inferiore ai 3 mesi, cronica se di durata superiore ai 6 mesi. Il disturbo può interessare ogni età, ma è più presente nel genere femminile, e la sua prevalenza cresce con l'avanzare degli anni. Nella terza età il rischio di stipsi è 5 volte maggiore rispetto all'età giovanile.

Sintomi: ecco cosa chiedere al paziente

La stipsi si distingue in due momenti patogenetici che possono essere presenti isolatamente o anche associati. Si parla di stipsi propulsiva in presenza di una frequenza di evacuazione ridotta, mancanza di stimolo evacuativo, emissione di feci piccole e dure, e mancanza di miglioramento anche dopo aver aumentato l'introito di acqua e di fibre. Si presuppone una stipsi espulsiva se viene riferito un bisogno di sforzare molto la defecazione, la sensazione di incompleto svuotamento intestinale o di "blocco" anale, la necessità di compiere più tentativi nella giornata.

I rimedi adatti dalla fitoterapia agli Otc

In caso di stipsi propulsiva trovano indicazione i seguenti farmaci: lassativi formanti massa, che aumentano il volume delle feci rendendole più morbide. (psyllium, ispaghula, clacio, crusca, metilcellulosa...), indicati in presenza di stipsi acuta, occasionale o con feci dure. Ammorbidenti fecali: modificano la consistenza delle feci facilitandone il transito e si possono associare ai farmaci formanti massa (olio di paraffina, olio di mandorle dolci, olio di ricino). Lassativi osmotici che aumentano il contenuto di acqua nell'intestino (salini, carboidrati on assorbibili...). Infine, stimolanti la motilità e l'evacuazione: antrachinonici, bisacodile, sodio picosolfato. Il loro utilizzo non deve essere cronico. In caso di riduzione della frequenza evacuativa e come coadiuvanti i lassativi emollienti e formanti massa. Se si ipotizza una stipsi espulsiva, si presuppone che il problema sia localizzato a livello dell'ampolla ano-rettale. E l'obiettivo è favorire l'evacuazione con stimolo locale (microclismi, supposte). I prodotti a base di glicerina possono provocare fastidio locale e bruciore. Un elemento da tenere in considerazione, dato che in caso di stipsi sono frequenti complicazioni come ragadi ed emorroidi, fenomeni che risentono negativamente del contatto con sostanze irritanti.

Il consiglio del farmacista

Agli anziani è bene consigliare di non sospendere di colpo i trattamenti e i rimedi in uso (specie a chi ha cercato di gestire la stipsi in maniera inappropriata o in autonomia), ma di cercare piuttosto di adeguare le posologie, meglio integrando i regimi terapeutici in corso con prodotti di provata efficacia e modificando, per quanto possibile, le abitudini e l'alimentazione. Suggerire alcune precauzioni circa l'assunzione di alimenti e integratori ricchi di fibre. Ad esempio, distanziarne l'assunzione rispetto agli eventuali farmaci in uso per non influenzarne l'assorbimento.

Alessandra Margreth

Fonti

Inquadramento clinico e gestione dei disturbi minori in farmacia di Corrado Giua Marassi, edizioni Edra
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