lug22014
Stress continui deteriorano la memoria
Capita a tutti di dimenticare le cose quando si è sotto stress, per esempio quando si è in ritardo per un appuntamento e non si ricorda dove sono le chiavi dell'automobile, oppure si scordano i punti principali di un discorso pochi secondi prima di una presentazione. È colpa dello stress che rende frammentarie le capacità mnemoniche. Già uno studio del 2010 aveva dimostrato come lo stress cronico riduce la memoria spaziale, quella cioè che serve per ricordare luoghi e oggetti correlati (dove sono le chiavi della macchina), ora una ulteriore conferma arriva da ricercatori dell'università dell'Iowa che hanno trovato un nesso tra esposizione ripetuta ad alti livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e perdita della memoria a breve termine. L'esperimento sui ratti è stato eseguito ricreando in laboratorio condizioni di stress sovrapponibili a quelle sperimentate nell'uomo e potrebbe spiegare perché, con il passare degli anni, alcuni anziani ma non tutti vanno incontro a deficit cognitivi. I risultati della ricerca, pubblicati su Neuroscience, evidenziano come l'esposizione prolungata a elevati livelli di cortisolo abbia ridotto il numero di sinapsi nella corteccia pre-frontale. E qui si scopre la distinzione, che fa anche il nostro cervello, tra uno stress lavorativo prolungato e quello generato da un rischio imminente, come quello di fare un incidente in auto per esempio. È infatti dimostrato che bassi livelli di ansia possono compromettere la capacità di richiamare i ricordi, mentre al contrario situazioni caratterizzate da ansia acuta o alti livelli di ansia sono in grado di rinforzare i processi di apprendimento. In pratica dagli studi emerge che uno stress acuto incrementa le capacità cerebrali di registrare e rievocare eventi traumatici, perché questi ricordi sono archiviati in un'area cerebrale deputata alla sopravvivenza e sono utilizzati come sistemi di allarme e per innescare meccanismi di difesa nei confronti di traumi futuri. Quando invece si è sottoposti a uno stress continuo gli effetti possono essere devastanti, come hanno scoperto gli scienziati dell'università della California, a Berkeley, perchè lo stress cronico provoca modificazioni a lungo termine nel cervello: incrementa lo sviluppo di materia bianca, che aiuta a trasmettere i messaggi nel cervello, ma diminuisce il numero di neuroni deputati alla elaborazione delle informazioni. Il disequilibrio che ne risulta può deteriorare le abilità del cervello di trasferire le informazioni al suo interno, e rendere l'individuo più vulnerabile a sviluppare una malattia mentale. (
E.L.)