apr112012
Studio Cnr dimostra superiorità del pomodoro biologico
I frutti delle piante di pomodoro coltivate secondo le regole biologiche, cioè sfruttando simbiosi naturali per difenderle dai parassiti e da altre malattie, risultano più ricchi di antiossidanti, secondo uno studio del Cnr e dell’università di Pisa
In questi ultimi anni il pomodoro ha guadagnato lo status di cibo funzionale, vista l'associazione sempre più frequente stabilita tra il suo consumo e il ridotto rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori. E nel pomodoro biologico queste virtù sarebbero amplificate: è quanto emerge da uno studio condotto da biologi, microbiologi e medici dell'Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibba-Cnr) e dell'università di Pisa. Secondo i risultati dello studio i pomodori bio, rispetto a quelli coltivati con altri metodi, contengono concentrazioni più elevate di calcio (15%), potassio (11%), fosforo (60%) e zinco (28%). «Il valore nutrizionale e nutraceutico» si legge in una nota del Cnr «è influenzato dalle condizioni di coltivazione e se la pianta cresce con i suoi simbionti naturali, aumentano le sostanze antiossidanti che contrastano alcuni tipi di cancro». «I pomodori coltivati biologicamente, in particolare» si sottolinea nella ricerca «instaurano insieme ai loro microfunghi una benefica associazione radicale permanente, paragonabile dal punto di vista funzionale al nostro microbioma intestinale» inoltre «i frutti di pomodoro sono una riserva naturale di molecole come acido ascorbico, vitamina E, flavonoidi, composti fenolici e carotenoidi, tra cui il licopene che, oltre a esercitare una forte attività antiossidante, può modulare le vie metaboliche ormonali e del sistema immunitario», conferma Manuela Giovannetti dell'Università di Pisa, che ha coordinato il lavoro.
Br J Nutr. 2012 Jan;107(2):242-51