Politica e Sanità
28 Settembre 2016Da uno studio osservazionale sulla somministrazione della terapia insulinica condotto dalla Sifac in collaborazione con diverse Asl, ospedali e 15 farmacie comunitarie è emerso è emerso che nel 44% dei pazienti diabetici non viene fatta allo stesso orario e un paziente su 4 non la effettua almeno una volta al giorno. Il lavoro, si apprende da una nota della Società italiana di farmacia clinica, è stato presentato al XXXII Congresso internazionale della Società farmaceutica del mediterraneo latino, svoltosi a Siviglia dal 14 al 17 settembre 2016, si è aggiudicato il premio come miglior poster.
Secondo i dati raccolti anche a livello ospedaliero non va meglio: «appena il 3% degli infermieri riesce a somministrare sempre mezzora prima del pasto l'insulina umana regolare rapida sottocute, e solo il 24% somministra l'insulina ad azione prolungata sempre alla stessa ora». I dati sono stati con un questionario anonimo su 545 pazienti diabetici cronici - o tramite loro assistenti - trattati con insulina ad azione prolungata somministrata una volta al giorno e afferenti alle farmacie comunitarie italiane. Parallelamente sono stati intervistati 242 infermieri ospedalieri che somministrano l'insulina ad azione rapida e ad azione prolungata (in regime basal bolus) ai pazienti iperglicemici ricoverati. La ricerca ha coinvolto due ospedali universitari, due Servizi farmaceutici Asl sul territorio e 15 farmacie di comunità in Italia con l'obiettivo di valutare l'aderenza alle raccomandazioni sui tempi di somministrazione della terapia insulinica nei pazienti diabetici.
«I risultati dello studio mostrano una scarsa aderenza alla terapia insulinica - spiega Corrado Giua Presidente della Sifac - le cui principali cause sono da attribuirsi in ospedale alla complessità assistenziale dei pazienti ricoverati e all'impiego in altre attività; mentre sul territorio prevalentemente alla dimenticanza da parte dei pazienti diabetici in trattamento cronico». «La scarsa aderenza alla terapia è una delle principali cause di non efficacia delle cure, riduce la sicurezza del trattamento, aumenta il rischio di complicanze e costi dell'assistenza sanitaria» ha aggiunto Laura Fabrizio, Direttore della Farmacia Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
«Per questo saranno necessari in futuro nuove indagini, programmi educazionali specifici sull'importanza dell'aderenza alla terapia e sull'uso di farmaci più facilmente adattabili a orari più flessibili di somministrazione. Per migliorare i risultati del trattamento a vantaggio dei pazienti, ma anche per consentire al Ssn un risparmio delle risorse». La Sifac si è avvalsa della collaborazione dell'U.O.C. Farmacia, Policlinico Universitario Gemelli di Roma, il Dipartimento Farmaceutico, ASL Piacenza, l'U.O.C. Medicina Interna e la Farmacia dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea di Roma, la Farmacia dell'IRCSS Istituto San Gallicano di Roma, la Farmacia del P.O. Sant'Eugenio di Roma. (SZ)
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