mar62013
Supplementi dietetici: quanto e perchè
L’utilizzo di supplementi dietetici in America è in costante crescita nell‘arco degli ultimi trent’anni. Oltre al dato quantitativo i risultati dello studio più recente in materia permettono anche di comprendere meglio quali sono le motivazioni che spingono verso l’uso di integratori vari. La ricerca, pubblicata su Jama Internal medicine a inizio febbraio, ha stabilito che solo il 23% degli integratori assunti dai pazienti era stato consigliato dal medico o da un professionista sanitario. Gli autori hanno analizzato i dati di circa 12.000 adulti reclutati per il National health and nutrition examination survey dai Centers for disease control and prevention (Cdc) nel 2007-08 o nel 2009-10. Questi i dati principali: l’uso di supplementi è più frequente nelle donne (54.4%) rispetto agli (43.1%); è maggiore negli adulti dai 60 anni in su, di razza caucasica e, oltretutto, chi usa molto gli integratori gode in genere di ottima salute, ha una polizza assicurativa sanitaria e pratica più esercizio fisico. Multivitaminici e minerali sono i più diffusi (il 31.9% dei partecipanti li usava), seguiti dal calcio (11.6%) e da acidi grassi omega-3 e olio di pesce (9.8%). Nel complesso le ragioni più comuni per cui si ricorre all’integrazione, oltre a migliorare e conservare la salute, sono: aiutare la salute delle ossa (25.2%), integrare la dieta (22%), prevenire problemi di salute (20.4%), favorire la salute cardiaca e ridurre i livelli di colesterolo (15.1%). Calcio e multivitaminici sono anche i supplementi più consigliati dai Medici. Alla luce poi delle reale, o meno, efficacia di questi prodotti e della loro potenziale pericolosità, legata a possibili interazioni con altre terapie in corso, emerge ancora una volta come sia necessaria, da parte dei medici, una sempre maggior consapevolezza in tema di integratori. È opportuno, infatti, che il medico sappia quali integratori sta assumendo il suo paziente e, meglio ancora, sia in grado di consigliare quelli più adatti intercettando i bisogni inespressi che porterebbero il paziente al fai da te.