apr72021
Tamponi rapidi autodiagnostici disponibili in farmacia in Belgio e Canton Ticino
In Belgio e in Canton Ticino sono disponibili in farmacia i test autodiagnostici per rilevare il coronavirus: con un auto-prelievo nasale il kit fornisce la risposta in 15/20 minuti
A partire dal 6 aprile in Belgio e da oggi in Canton Ticino, nelle farmacie sono disponibili i test autodiagnostici per rilevare il coronavirus, i cosiddetti "test fai da te" che si eseguono con un auto-prelievo solo nasale e in 15-20 minuti il kit fornisce la risposta. Cambia però la modalità di dispensazione: in Belgio costeranno tra i 5 e i 10 euro, ma potranno essere acquistati a 1 euro (per non più di due tamponi a settimana per famiglia) dagli assistiti Bim (bénéficiaire d'intervention majorée), mentre nelle farmacie ticinesi ogni cittadino potrà riceverne gratuitamente fino a 5 al mese.
Belgio: al farmacista il compito di informare il cittadino
L'iniziativa in Belgio è stata presentata lunedì dal ministro della Salute belga,
Franck Vandenbroucke, e durante una conferenza stampa è stata illustrata la nuova strategia di screening per il coronavirus del Belgio precisando che i test saranno disponibili solo nelle farmacie aperte al pubblico. Il vicecommissario governativo,
Carole Schirvel, ha anche precisato che gli autotest sono test antigenici rapidi, autocampionati e in autolettura, se il risultato è positivo, il risultato deve essere sempre confermato da un test Pcr. Se è negativo, la conferma non sarà necessaria. Gli autotest hanno un'affidabilità inferiore rispetto alle Pcr, ma sono utili per identificare persone altamente infettive, "superpropagatori", ha aggiunto il Commissario. Per evitare un uso scorretto le autorità sanitarie del Belgio hanno deciso di rendere disponibili gli autotest solo attraverso i farmacisti, "che possono spiegare chiaramente come dovrebbero essere utilizzati" e informare il cliente che, in caso di esito positivo, deve contattare un medico.
Farmacie cantonali: con fai-da-te si riconosce responsabilità ai cittadini
Test autodiagnostici per il coronavirus disponibili da oggi anche nelle farmacie ticinesi presso le quali ogni cittadino potrà riceverne gratuitamente fino a 5 al mese. Per il ritiro occorre mostrare il tesserino della cassa malati o il permesso di lavoro per gli stranieri che lavorano in Ticino. Oltre ai test che vengono rimborsati dalla Confederazione, ognuno è libero di acquistarne quanti ne vuole, il costo è di 12 franchi al massimo. Ma è stato chiesto a cittadini e aziende di non farne incetta, in modo che ci siano kit per tutti. A riportarlo è la Radiotelevisione svizzera (Rsi) e secondo quanto riferito dal presidente dell'Ordine dei farmacisti ticinesi,
Federico Tamò, "potenzialmente potranno essere distribuiti da tutte le 200 farmacie del Canton Ticino perché, a differenza dei test rapidi, non necessitano di autorizzazione da parte dell'autorità sanitaria cantonale". Come nel caso di un test rapido, se il risultato è positivo bisogna poi confermare il risultato tramite un'analisi molecolare. Si tratta di test nasali, e non naso faringei, e il bastoncino deve entrare solo nella parte iniziale del naso, proprio per questo lo si può fare da soli. Una prima indagine presso le aziende è già stata fatta, le autorità sanitarie cantonali valuteranno le richieste nell'ambito della strategia cantonale e prenderanno posizione probabilmente la settimana prossima. La stampa svizzera riportando il parere degli esperti sull'utilizzo corretto di questi device spiega che "l'affidabilità di questi test è molto relativa". Quindi sconsigliano di usarlo per esempio, prima di andare a trovare un parente in casa anziani per essere certi di non essere contagiosi. Vanno impiegati esclusivamente in assenza di sintomi, ma non nel caso in cui si debba entrare in contatto con persone particolarmente a rischio. «Come esistono i falsi negativi esistono anche i falsi positivi», spiega il farmacista cantonale
Giovan Maria Zanini. «Approvando l'uso di questi test autodiagnostici implicitamente la Confederazione ha voluto riconoscere alla popolazione una certa responsabilità individuale. Occorre quindi seguire alla lettera queste direttive».
(
SZ)