nov252014
Test al volante: come certi farmaci alterano la guida
Quattroruote e Humanitas hanno testato gli effetti sulla guida di alcune classi di farmaci per scoprire se e quanto incidono sulla sicurezza; ne è emerso che miorilassanti, sonniferi e antistaminici sono effettivamente farmaci da assumere con cautela prima di mettersi al volante. In collaborazione con l'Istituto Clinico Humanitas e la Polizia stradale, la rivista Quattroruote ha organizzato dei test sulla propria pista di Vairano (PV): i partecipanti sono stati monitorati durante tutta la giornata dal dottor Antonio Voza, responsabile del Pronto soccorso dell'Istituto clinico Humanitas, mentre eseguivano un percorso con passaggi obbligati, uno slalom tra i birilli, un muro d'acqua improvviso da evitare e un posteggio in retromarcia. Inoltre i volontari sono stati sottoposti alla misurazione dei tempi di reazione a uno stimolo luminoso e a un test di risposta a una app dedicata. Il guidatore che abbia assunto 2 mg di tizanidina (un miorilassante) percepisce subito un senso di rallentamento nei movimenti e delle difficoltà di gestione del volante, cosa che lo induce a essere più lento e prudente, anche se poi comunque abbatte tre birilli e mostra tempi di reazione sensibilmente più alti. Chi guida sotto l'effetto del classico antistaminico (cetirizina 20 mg) avverte invece un po' di sonnolenza che lo porta a guidare più lentamente e a commettere un errore nella prova di evitare dell'ostacolo; inoltre mostra dei problemi nell'esecuzione dello slalom e del parcheggio. Più rischioso in assoluto, però, è l'effetto del sonnifero: zolpidem 10 mg quello testato, assunto tre ore prima di mettersi alla guida, invece delle 7-8 indicate nel foglio illustrativo, che si manifesta con una strage di birilli. Da segnalare anche che l'effetto sui riflessi e l'abilità alla guida si mantiene pressoché invariato per cinque ore dal momento dell'assunzione del farmaco.