feb272015
Testa (Snami): zone disagiate a rischio con ingresso capitale nelle farmacie
Si tratta di misure che impattano sui farmacisti, ma certamente non mancano preoccupazioni per la fascia più debole della popolazione, che potrebbe avere conseguenze nell'accesso all'assistenza farmaceutica. È questo il commento di Angelo Testa, presidente Snami, alle novità emerse nel Consiglio dei ministri di venerdì sul Ddl liberalizzazioni che ha previsto l'ingresso delle società di capitali, l'abbattimento del limite di quattro farmacie e il fatto che i soci non dovranno più essere per forza farmacisti. «L'ingresso di grandi gruppi o di grandi catene rischia di portare un concetto diverso della gestione della farmacia, così come si vede in alcune esperienze internazionali, in cui il presidio assomiglia più a un bazar, a un super mercato che a una farmacia come la conosciamo oggi, con una marginalizzazione dell'area farmaco. E il rischio può anche essere quello di uno abbandono in prospettiva delle zone più disagiate, con un impatto sulla fascia più debole della popolazione che potrebbe avere difficoltà di accesso all'assistenza farmaceutica. E probabilmente su questo rischio occorrerà trovare modalità diverse e credo che anche il medico possa avere un ruolo su quei pazienti che potrebbero non essere più in grado di accedere al farmaco, attraverso le esperienze di assistenza domiciliare». In merito al fatto che non sia passata la misura sulla fascia C «tutto sommato non eravamo così preoccupati perché c'era in ogni caso la garanzia che il farmaco passasse attraverso il farmacista».
Francesca Giani