mar272014
Tumore ovarico: in farmacia si previene con l'informazione
Dieci fatti che tutte le donne devono conoscere sul tumore ovarico. Un vero e proprio decalogo in distribuzione, tra aprile e maggio, in 185 farmacie aderenti alle Rete farmacisti preparatori, che aiuterà le donne a saperne di più sulla malattia e le supporterà nel dialogo con il proprio medico. Si tratta di una campagna informativa lanciata dalla Rete e da Acto onlus, Alleanza contro il tumore ovarico, per richiamare l’attenzione sul tumore femminile più aggressivo e pericoloso che ogni anno colpisce 250mila donne nel mondo e a causa del quale 140mila donne perdono annualmente la vita. L’opuscolo messo a disposizione gratuitamente per amplificare la portata comunicativa della 2a Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico che l’8 maggio si celebra in tutta Italia e, contemporaneamente, in altri 16 Paesi. «Prendersi cura degli altri fa parte del Dna della professione farmaceutica, da sempre attenta sul fronte della prevenzione delle patologie» spiega Santo Barreca, uno dei portavoci di Rete farmacisti preparatori «La mission “in collegamento per la tua salute” fa della Rete Farmacisti Preparatori uno degli interlocutori privilegiati di questa campagna. Un impegno di fronte al quale nessuno di noi può tirarsi indietro e una conferma della filosofia che sottende la nostra rete: la cura della persona e la diffusione della cultura del benessere». Obiettivo della campagna, si legge nella nota stampa, è «abbattere il muro di silenzio che circonda questa malattia ricordando a tutti che ogni donna è a rischio di tumore ovarico e che la diagnosi precoce è fondamentale per combattere questo killer subdolo e sfuggente; ancor oggi infatti al 70% delle donne il tumore viene diagnosticato quando è ormai in fase molto avanzata e le possibilità di cura sono molto basse».
«Ognuno di noi ha una donna che ama o da cui è amato: una madre, una sorella, una figlia, un’amica. Tutte sono a rischio di tumore ovarico. Se, grazie a questa campagna, anche una sola di loro si sottoporrà ad una diagnosi precoce potremo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo» afferma Nicoletta Cerana, presidente di Acto onlus.