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lug232013

Tumore polmone, farmaco mirato non è più preciso della chemio

lastra torace

Per il trattamento del 90% dei tumori del polmone non a piccole cellule (Nsclc), la chemio standard è più efficace dell’erlotinib, uno dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare. Lo dimostra uno studio italiano - finanziato dall’Aifa - condotto da Marina Garassino, ricercatrice dell’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, e realizzato in collaborazione con i dipartimenti di Anatomia patologica del Fatebenefratelli e dell’Ospedale Niguarda di Milano. Un ruolo importante è stato svolto anche dall’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, attraverso il laboratorio di Farmacologia molecolare diretto da Massimo Broggini per le analisi genetiche su sangue e tessuto, e l’intervento degli statistici Valter Torri e Irene Floriani per raccolta dati e analisi statistica. Nello studio sono stati arruolati in 52 ospedali 222 pazienti con Nsclc metastatico, già trattati con chemioterapia a base di platino ed Egfr non mutato (wild-type), randomizzati a ricevere erlotinib o docetaxel. La sopravvivenza mediana è stata di 8,2 mesi con docetaxel vs 5,4 mesi con erlotinib. Anche la sopravvivenza libera da progressione è apparsa significativamente migliore con docetaxel: 2,9 mesi vs 2,4 con erlotinib. «La ricerca» spiega Garassino «ha dimostrato che erlotinib non è un farmaco per tutti. Non tutti i tumori del polmone sono legati al fumo. I pazienti che non hanno mai fumato spesso presentano la mutazione del gene Egfr, che rende su di loro particolarmente efficaci alcuni farmaci molecolari come erlotinib e gefitinib, e ora anche afatinib. Viceversa, nei pazienti fumatori o ex fumatori queste mutazioni sono estremamente rare». Grazie a questo studio «abbiamo visto che sui pazienti senza le mutazioni di Egfr, più numerosi, la chemioterapia tradizionale ha più effetto». Va ricordato che erlotinib è oggi utilizzato per il trattamento di tutti i casi di Nsclc. «Questo studio dimostra quindi che è possibile evitare terapie poco efficaci, a beneficio dei pazienti e permettendo risparmi economici al Ssn» afferma Silvio Garattini, direttore del Mario Negri. «La valutazione costo-efficacia delle terapie a bersaglio molecolare non potrà più prescindere da studi come questo» osserva Marco Pierotti, direttore scientifico dell’Int di Milano.

Lancet Oncology, 2013 Jul 22. [Epub ahead of print]


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