Sanità

mag122011

Tumori, i volontari chiedono disponibilità di tutti i farmaci

Tutti i farmaci antitumorali autorizzati dall'Aifa devono essere immediatamente disponibili sul territorio nazionale. La richiesta arriva dalla Favo (Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia) in occasione della presentazione del terzo rapporto sulle condizioni dei pazienti oncologici durante la Sesta Giornata nazionale del malato oncologico. Non basta, insomma, l'accordo siglato a fine 2010 in Conferenza Stato-Regioni, che ha reso più semplici le procedure per l'introduzione dei farmaci innovativi (non è più necessario il loro preliminare inserimento nei piani terapeutici regionali). Serve «un ulteriore passo in avanti - spiega Francesco De Lorenzo, presidente della Favo - estendendo il concetto a tutti i farmaci oncologici». «Il Piano oncologico nazionale recentemente approvato - prosegue De Lorenzo - considera i tumori una patologia grave, causa di un terzo di tutti i decessi, e stabilisce che l'assistenza dei malati oncologici costituisca una priorità  cui si deve far fronte per ridurre le disparità regionali. I risparmi, pur necessari vanno previsti su altri aspetti di minor gravità dell'assistenza sanitaria». Proprio per verificare che tutte le Regioni applichino i principi introdotti dal piano oncologico nazionale, la Favo suggerisce che venga istituito un tavolo di monitoraggio regionale. Le disparità nell'assistenza a livello regionale, peraltro, «hanno implicazioni significative sui costi sociali, in particolare, su quelli privati che pesano sui malati e le famiglie» e le migrazioni sanitarie «generano non solo flussi finanziari tra i Servizi sanitari locali, ma anche costi aggiuntivi, per gli spostamenti, sostenuti direttamente da malati e famiglie».


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