gen242012
Tumori: troppi fumatori non smettono dopo la diagnosi
Un elevato numero di pazienti fumatori continua a fumare anche dopo la diagnosi di tumore. È quanto rivela uno studio americano condotto dall’Harva medical school e pubblicato on line dalla rivista Cancer. In particolare, la ricerca è stata condotta su pazienti colpiti da tumore a polmone e colon-retto. In tutto, 5.338 persone, valutate nelle loro abitudini al fumo al momento della diagnosi e a distanza di 5 mesi. Alla diagnosi, il 39 per cento dei casi di tumore al polmone e il 14% di quelli del colon-retto risultavano fumatori, percentuali passate, dopo 5 mesi, al 14 e al 9 rispettivamente. Smettere di fumare è risultato più difficile per le persone con più bassi livelli di istruzione e minore supporto emotivo da parte della famiglia
«Quando un paziente riceve una diagnosi di cancro, il primo pensiero è rivolto alla cura della malattia» sottolinea Elyse Park, del Massachusetts general hospital and Harvard medical school di Boston. «Smettere di fumare, però, è altrettanto importante in quanto il fumo incide sulla risposta ai trattamenti e, quindi, potenzialmente, sulla sopravvivenza. Molti medici sanno quali sono i benefici dello smettere di fumare per i pazienti oncologici, ma pochi agiscono attivamente in questo senso. Con le nostre osservazioni speriamo di aver fornito un'idea di quali siano i pazienti che necessitano di maggiore supporto».
CANCER; Published Online: January 23, 2012