Sanità

mag272013

Tutela privacy: monitor di sicurezza non accessibili al pubblico

monitor

I monitor collegati alle videocamere di sorveglianza non devono essere esposti al pubblico o a persone non autorizzate, pena una sanzione da 12.500 euro. A raccomandare ai titolari questa accortezza sulla privacy, è una circolare di Federfarma che segnala il caso di un farmacista sanzionato proprio per questo motivo dai Nuclei Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro competenti per territorio. Il monitor che trasmetteva le immagini in diretta, chiarisce la Federazione, «era installato in una posizione che permetteva la visione delle immagini da parte di chiunque fosse presente nei locali della farmacia. Il monitor non trasmetteva solo le immagini dell’ambiente dove era installato ma anche immagini dell’esterno della farmacia, di reparti specifici e dell’area vicino al bancone». Le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, si legge nella circolare, «sono da considerarsi dati personali e sottoposte alla legislazione sulla privacy ed in particolare al Provvedimento generale del Garante della privacy 8 aprile 2010». Secondo questa norma, infatti, «i dati raccolti mediante sistemi di videosorveglianza devono essere protetti con idonee e preventive misure di sicurezza, riducendo al minimo i rischi di distruzione, di perdita, anche accidentale, di accesso non autorizzato, di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta, anche in relazione alla trasmissione delle immagini». Pertanto «il titolare o il responsabile devono designare per iscritto tutte le persone fisiche, incaricate del trattamento, autorizzate sia ad accedere ai locali dove sono situate le postazioni di controllo, sia a utilizzare gli impianti e, nei casi in cui sia indispensabile per gli scopi perseguiti, a visionare le immagini».


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