lug212015
Uk, con accesso a cartella clinica in farmacia aumentano responsabilità e rischi
A partire dal prossimo autunno, i farmacisti e i tecnici di farmacia inglesi avranno la possibilità di accedere alle cartelle cliniche dei pazienti, ma questo comporta nuove responsabilità e, secondo alcuni osservatori, anche qualche rischio. Joy Wingfield, professore di etica e legislazione farmaceutica alla University of Nottingham, richiama l'attenzione sulle conseguenze che un atto di omissione potrebbe comportare: «non aver controllato un cartella clinica di cui si possiede il diritto di accesso potrebbe portare a una causa civile e alla richiesta di risarcimenti se il paziente dovesse subirne un danno». È probabile tuttavia che accada molto più spesso il contrario e che maggiori informazioni possano aiutar il farmacista a evitare reazioni avverse o manifestazioni allergiche ai pazienti. È quanto emerso da un progetto pilota che lo scorso aprile ha coinvolto 140 farmacie di comunità in tutta l'Inghilterra. I risultati, resi pubblici di recente, mostrano prima di tutto che l'accesso da parte del farmacista al summary care record, le cartelle elettroniche dei pazienti, ha spesso evitato che il paziente fosse costretto a rivolgersi a un altro servizio sanitario, specialmente il medico di medicina generale. Inoltre, nel 18% dei casi, è stato in tal modo possibile evitare un errore di prescrizione. Del resto, i farmacisti ospedalieri in genere possono già accedere alle cartelle cliniche dei pazienti e in ogni caso il l'autorizzazione all'accesso per i farmacisti di comunità verrà accordata dal paziente stesso. Tanto che la maggioranza degli stakeholder sottolineano gli aspetti positivi del provvedimento e alcuni ritengono che si tratti solo di un primo passo. Infatti per ora l'accesso ai dati è previsto solo in lettura, ma Sir Kevin Barron, presidente del ricostituito All-Party Pharmacy Group, spera che la decisione spiani la strada alla possibilità di modificare e aggiungere informazioni alle cartelle elettroniche da parte dei farmacisti: «ci piacerebbe che questa funzionalità venisse resa possibile entro un paio d'anni».
Renato Torlaschi