apr232021
Un film dedicato a Unicef. Patrocinio di Federfarma all'iniziativa: in sintonia con il ruolo svolto dalle farmacie
"Il diritto alla Felicità" è il film a cui Federfarma ha dato il patrocinio: " è in piena sintonia con il ruolo svolto dalle farmacie ogni giorno sul territorio"
"Il diritto alla Felicità", il film prodotto da Imago Film a cui Federfarma ha dato il patrocinio «è in piena sintonia con il ruolo svolto dalle farmacie ogni giorno sul territorio per accogliere i cittadini e superare le diseguaglianze sanitarie». Questa la motivazione alla base della decisione di patrocinare l'iniziativa che ha anche il supporto non condizionato di Sanofi. Lo ha detto il segretario nazionale di Federfarma,
Roberto Tobia in occasione della conferenza stampa che ha presentato il film.
Tobia: suggestioni e spunti di riflessione su temi molto importanti
Il soggetto è incentrato su una storia di amicizia tra due generazioni, culture ed esperienze diverse che oltrepassa i confini della vita, i protagonisti sono Libero, un appassionato venditore di libri usati interpretato da
Remo Girone, ed
Essien, un ragazzino immigrato in Italia da pochi anni, che impara a conoscere e ad amare la cultura occidentale proprio grazie alle pagine dei libri che Libero gli presta o regala periodicamente. «Federfarma ha deciso di patrocinare l'iniziativa perché condivide i principi ispiratori del film, in piena sintonia con il ruolo svolto dalle farmacie ogni giorno sul territorio per accogliere i cittadini e superare le diseguaglianze sanitarie - ha detto Tobia. - Il film offre suggestioni e spunti di riflessione su temi molto importanti, quali la fiducia che alimenta le relazioni interpersonali o la condivisione della conoscenza come difesa contro la disinformazione - proprio come avviene in farmacia, nel rapporto quotidiano con i cittadini che spesso entrano semplicemente per avere un consiglio o essere rassicurati sul corretto uso di un farmaco».
Il diritto alla salute è parte integrante del diritto alla felicità, come emerge da una scena del film, in cui il protagonista parla a Essien del premio Nobel per la pace
Albert Schweitzer e del suo lavoro in Africa, sottolineando il contributo al progresso medico e alla scoperta di farmaci come antibiotici e vaccini. Proprio in considerazione dell'intento di diffondere un messaggio dal significativo contenuto sociale e culturale, il film è dedicato all'Unicef e parte dei proventi derivanti dalla sua distribuzione sul territorio nazionale e internazionale saranno devoluti a Unicef Italia. «Quella dell'Unicef è la storia di un impegno volto a promuovere i diritti dei bambini, come previsto dalla Convenzione Onu sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, nostra guida in tutte le attività che svolgiamo - ha dichiarato
Carmela Pace, presidente dell'Unicef Italia -. Il cinema è un veicolo fra i più importanti per comunicare messaggi positivi che contribuiscono alla maturazione di una coscienza collettiva più vicina e attenta alle problematiche che colpiscono l'infanzia in Italia e nel mondo. Ringraziamo il regista
Claudio Rossi Massimi,
Lucia Macale e la produzione Imago, Raicom e Rai Cinema per la diffusione attraverso questo film di tematiche così importanti, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo in cui la Pandemia da Covid-19 ha ridotto le nostre interazioni e ampliato le distanze fisiche e, talvolta, emotive. I bambini e i giovani hanno bisogno del nostro sostegno e supporto, hanno bisogno di essere felici».
«Al fianco di Federfarma abbiamo affrontato negli anni tante battaglie per lo sviluppo di una cultura dell'automedicazione responsabile e un accesso allargato all'innovazione. Siamo oggi felici di essere nuovamente al loro fianco, in questa campagna di sensibilizzazione sociale al diritto alla felicità e, di fatto, alla salute. Contribuire al sostegno e allo sviluppo di questo progetto è per noi motivo di grande orgoglio», ha commentato
Marcello Cattani, presidente e amministratore delegato di Sanofi in Italia.
«Girare un film in piena seconda ondata covid è stato un atto di coraggio - ha sottolineato Lucia Macale, produttrice del film -. Mi piacerebbe che questo film regalasse ai propri spettatori il coraggio della speranza. Il diritto alla felicità non è mai stato più attuale». «Ho sempre creduto che l'amore e la cultura siano le strade più dirette per conquistare la felicità - ha affermato il regista Claudio Rossi Massimi -. L'amore, soprattutto quello per il prossimo, ci libera da ogni egoismo e pregiudizio mentre la cultura, coltivata e accresciuta attraverso i libri, ci rende più liberi e protetti dagli strali dell'avversa fortuna».