farmaci

mar272012

Usa, in discussione obiezione su contraccettivi d’emergenza

Le istituzioni sanitarie dello stato di Washington hanno chiesto alla Corte d’appello di reintegrare una regola secondo la quale i farmacisti devono dispensare contraccettivi d’emergenza anche quando ciò viola le proprie convinzioni religiose.

Le istituzioni sanitarie dello stato di Washington hanno chiesto alla Corte d’appello di reintegrare una regola secondo la quale i farmacisti devono dispensare contraccettivi d’emergenza anche quando ciò viola le proprie convinzioni religiose. La norma era stata cancellata dalla sentenza di un giudice che lo scorso mese, con la motivazione che calpestava il diritto all’obiezione di coscienza dei farmacisti, violando così la Costituzione. La sentenza, che per altro chiudeva una causa tra il proprietario di una farmacia e due suoi dipendenti, ha dato voce anche a molte università con affiliazioni religiose che reclamano lo stesso tipo di applicazione del diritto all’obiezione. Ma il Department of Health e il Board of Pharmacy hanno chiesto alla Corte d’appello di modificare ciò che la sentenza determina: «Non è una questione religiosa» afferma Tim Church portavoce del dipartimento «questa regola permette di assicurare alle persone l’accesso a farmaci la cui efficacia è condizionata dal tempo». Come lo sono la pillola del giorno o dei cinque giorni dopo. Secondo il governatore dello stato, Chris Gregoire, «qualsiasi decisione che mette a rischio i pazienti di ritardo o di mancato accesso ai farmaci prescritti, dovrebbe essere attentamente esaminata da un tribunale superiore».


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