Farmaci e dintorni

18 Gennaio 2019

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Un consumo maggiore di cereali integrali e fibra alimentare è associato a rischi più bassi per diverse patologie non trasmissibili, secondo quanto ha concluso una metanalisi pubblicata su Lancet. «Precedenti revisioni sistematiche e metanalisi che spiegavano la relazione tra la qualità dei carboidrati e la salute di solito hanno esaminato un singolo marcatore e un numero limitato di esiti clinici. Abbiamo mirato a quantificare con maggiore precisione il potenziale predittivo di diversi marcatori, per determinare quali fossero più utili, e di stabilire una base di prove per le raccomandazioni quantitative per l'assunzione di fibre alimentari» spiega Andrew Reynolds, della University of Otago, in Nuova Zelanda, primo autore dello studio. I ricercatori hanno analizzato 185 studi prospettici e 58 studi clinici che hanno compreso un totale di 4.600 adulti. Ebbene, i dati hanno mostrato che le persone che assumevano un quantitativo maggiore di fibra dalla dieta presentavano una riduzione dal 15% al 31% di mortalità, malattia coronarica, tumore del colon-retto e diabete di tipo 2, rispetto alle persone che assumevano la quantità più scarsa di fibre nello studio. In pratica, nel periodo dello studio, si sono verificati 13 decessi e sei casi di malattia coronarica in meno per 1.000 adulti, e, secondo gli autori, un consumo quotidiano di 25-29 g di fibre ha conferito il massimo beneficio. Una maggiore assunzione di cereali integrali ha fornito benefici simili, mentre una dieta a basso indice glicemico no. «Un punto di forza dello studio è stato quello di poter esaminare in un singolo ambito gli indicatori chiave della qualità dei carboidrati in relazione a una gamma di esiti di malattie non trasmissibili da studi di coorte e studi randomizzati» spiegano i ricercatori. «Il nostro lavoro fornisce quindi prove convincenti a supporto delle raccomandazioni nutrizionali che indicano di sostituire i cereali raffinati con quelli integrali e di aumentare la quantità di fibre nella dieta fino a raggiungere almeno 25-29 g al giorno» concludono gli autori.

Lancet 2019. Doi: 10.1016/S0140-6736(18)31809-9 https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(18)31809-9/fulltext