giu252015
Usa, telefarmacia riduce i costi ospedalieri e migliora l'assistenza in reparto
La necessità di garantire un servizio di farmacia 24 ore su 24 rappresenta un impegno gravoso per gli ospedali, sia per quelli piccoli che per quelli di maggiori dimensioni, per questo un ospedale rurale dello stato di New York che nel 2011 ha appaltato l'assistenza farmaceutica notturna (dalle 21.00 alle 7.00) a un service remoto di telefarmacia (PipelineRx). L'esperienza è molto interessante perché ha risolto le esigenze del nosocomio evitando di inasprire la turnazione dei farmacisti interni e assumere altri farmacisti per coprire le notti, i fine settimana e le festività, e le cinque settimane di ferie cui ha diritto ciascun farmacista dipendente. Il tempo di acquisizione di una prescrizione normale si aggira intorno ai 7 minuti e all'incirca il 5% degli ordini richiede un intervento di qualche tipo, ha spiegato Brian Roberts, Ceo of PipelineRx «ci siamo accorti che i nostri farmacisti eseguono oltre 20 tipi di intervento, per gestire interazioni farmaco-farmaco, allergie ai farmaci, modifiche di dosaggio, passaggio da un farmaco di marco all'equivalente generico, sostituzione di una formulazione endovena, più costosa, con una orale. Tutto ciò restituisce ulteriore valore all'ospedale in termini di sicurezza e risparmio economico. Per non dire che senza essere interrotto da una domanda dell'infermiere piuttosto che dal telefono che suona, il telefarmacista può verificare le prescrizioni molto più velocemente». Il modello offerto prevede l'impiego di farmacisti che operano dal proprio domicilio, in un ambiente sicuro secondo le norme dell'Health insurance portability and accountability act (Hipaa), con il compito di verificare e approvare le richieste ricevute via computer dal provider, inviate attraverso una rete privata direttamente dalla cartella clinica elettronica. A quattro anni di distanza Scott Burns, direttore della farmacia ospedaliera del Rome memorial hospital (Rome, N.Y.) è convinto di aver preso la decisone giusta per un ospedale che conta 130 posti letto. Burns ha valutato un risparmio economico di circa il 45% rispetto a quanto gli sarebbe costato assumere due farmacisti e due tecnici di farmacia a tempo pieno per coprire i turni internamente, in più la serenità del team ha tratto vantaggio da una più agevole organizzazione delle ferie. Il beneficio più evidente è consistito nell'avere un dossier elettronico del paziente preciso e completo in ogni momento, a questo si aggiungono poi il risparmio economico per l'uso di un modello di farmacia in outsourcing e, soprattutto, la possibilità di contare su uno staff di farmacisti compatto, con il quale medici e infermieri si trovano bene. «Al termine della giornata» ha raccontato Burns «il problema più grande da risolvere è quello del personale medico che desidera che non ci sia alcuna interruzione di servizio. E non è necessario che sappiano che le loro prescrizioni saranno prese in carico da un telefarmacista, piuttosto che dal farmacista in reparto». Chi volesse implementare un sistema analogo deve però controllare che i manuali di policy e procedure interne siano aggiornati, completi e chiari così da poterli condividere in maniera efficace con lo staff di telefarmacia, per consentire ai farmacisti remoti di comprendere esattamente quali sono le esigenze dell'ospedale.
Elisabetta Lucchesini